Non sarà il solito raduno di motociclisti ma servirà a sensibilizzare sulla sicurezza

2 Aprile 2015

Quando un’estate finisce si comincia a pensare di mettere a “riposo” la propria moto meditando su cosa poter fare durante i mesi invernali per presentarla alla nuova stagione nel migliore dei modi. Il Gruppo Motociclisti “A.. manete” dell’A.N.P.S., hanno invece impiegato questo tempo di riposo anche per preparare strade più sicure, utenti della strada più attenti e partecipi dei pericoli che si corrono quando si viaggia nel lungo fiume d’asfalto. Vero è che il motociclista è più vulnerabile e molto spesso vittima delle infrastrutture e della disattenzione altrui, ma gli inviti alla prudenza e al rispetto delle regole, da parte della Polizia di Stato e dell’Associazione, sono incessanti. Troppi anche quest’anno i sinistri che hanno coinvolto amici motociclisti in prossimità degli incroci ove altri utenti, per disattenzione, hanno impegnato i crocevia causando incidenti quasi sempre mortali ai danni dell’utente debole.

Quando scendono dalla vettura, traumatizzati dall’evento, non smettono di ripetere: “Giuro, non l’ho visto”. Onestamente, come non credere a questo sfogo? Ma la “contro-domanda” è “Come ha fatto a non vederlo?”. Le moto solitamente hanno colori sgargianti, le luci anabbaglianti non hanno più nemmeno l’interruttore per essere spente e quindi sono sicuramente accese, i motociclisti indossano caschi variopinti e tute con inserti colorati… ma allora come hanno fatto a non vederlo? La risposta che il Gruppo Motociclisti A… manete si è dato è che, nella fisica dell’occhio umano, qualcosa impedisce di vedere l’arrivo di una moto. Forse quella sola luce quasi fissa all’orizzonte, forse le dimensioni del veicolo lo fanno confondere con l’orizzonte, forse… Già, forse. Ma sono troppi i bikers che ogni anno ci lasciano, lasciano gli amici e gli affetti più cari: un vuoto che nulla potrà colmare.

Da queste riflessioni, dopo la lotta contro i guard-rail, nasce una nuova campagna: “Giuro, non l’ho visto”. Nell’elaborazione di questa idea gli associati si sono dati dei punti fermi, dei passi da compiere per cercare di rendere visibile ciò che pare sia invisibile. Vale a dire la creazione di un gruppo di lavoro: attraverso l’organizzazione di un motoraduno interforze si vuole cercare un dialogo con tutti gli operatori del soccorso pubblico che intervengono nei sinistri stradali, allo scopo di creare un team di esperti che, coordinandosi, raccolga direttamente dal luogo del sinistro i dati e lo stato di fatto dell’incidente, dati importanti che saranno poi trasmessi al gruppo di studio. Proporre quindi i dati raccolti a un gruppo di esperti provenienti da facoltà universitarie coinvolte nella ricerca e studio delle dinamiche della luce e dell’occhio umano per ipotizzare nuovi proiettori e/o dispositivi di illuminazione. Un’altra cosa da fare sarà coinvolgere produttori di gruppi ottici e di motoveicoli nella realizzazione e sperimentazione di quanto potrà emergere dal gruppo di studio. Nel progetto si prevede anche di trovare le forze politiche e i modi per proporre modifiche al Codice della Strada in fatto di abbigliamento ad alta visibilità e nuovi gruppi ottici.

Si inizia quest’anno, con il primo passo: l’incontro di tutti gli operatori del soccorso pubblico, con l’organizzazione di un motoraduno riservato proprio a loro e a tutti i motociclisti che vogliano civilmente condividere questo progetto e lo spirito che anima questi uomini e donne. Sarà un motoraduno che verrà dedicato a tre agenti della Polizia di Stato deceduti in servizio proprio mentre prestavano la propria opera a tutela della pubblica incolumità, tre agenti di Polizia uccisi con una bomba l’antivigilia di Natale del 1998. Nasce così il primo “Motoraduno Regionale Interforze Zanier – Cragnolino – Ruttar” che partirà da Cividale il prossimo 31 maggio. Dopo il concentramento e la registrazione, tutti i partecipanti saranno dotati di giubbotti ad alta visibilità, andando a creare un vistoso serpentone di moto che, con un giro turistico del territorio friulano, li porterà sino a San Daniele, dove chiuderanno la manifestazione con il saluto delle Autorità invitate e l’illustrazione del progetto. Nonostante il carattere regionale, al raduno verranno invitati a partecipare gli appartenenti di tutti i Gruppi Motociclisti ANPS del territorio nazionale.

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