Infiniti Q50: agile, seducente e con una tecnologia utile
5 Marzo 2014MILANO. Con il debutto della Q50, la Casa giapponese delle auto di lusso e prestazionali ha inaugurato la nuova nomenclatura unificata delle sigle identificative: la lettera Q rappresenta le berline Premium e la QX i modelli crossover. Dopo il debutto negli Stati Uniti della Q45, quasi 25 anni fa, con un successo tale da diventare la best seller, Infiniti è arrivata in Europa con la Q50, una berlina sportiva a 4 porte, estremamente spaziosa e confortevole, dall’ottima abitabilità, costruita espressamente per il Vecchio Continente. Tecnologia e stile si sono fusi per fornire agli automobilisti europei una vettura dalle agili prestazioni, con un design seducente e una tecnologia intuitiva.
Un’auto davvero splendida, ancora più bella con il colore rosso come quella che abbiamo provato, caratterizzata da due linee orizzontali sagomate che si sovrappongono all’altezza della porta posteriore, davvero originali e perfette nella loro conformazione; da un cofano tipo coupé orientato verso avanti e un doppio scarico di grosse dimensioni che esce dal paraurti. L’ allestimento sportivo è denotato pure dallo spoiler più pronunciato, un vero e proprio compromesso, insomma, tra aggressività e grazia. All’interno il cruscotto è a doppia onda e nella console centrale una linea verticale ondulata si proietta verso il guidatore. La console è molto pulita, con pochi comandi e due grandi schermi multifunzionali touch. La Q50 adotta in esclusiva mondiale la tecnologia “steer-by-wire”, che permette al volante di agire elettronicamente (e così più velocemente) rispetto a quelli tradizionali. Il sistema Direct Adaptive Steering (Das) opera trasferendo elettronicamente l’ input del guidatore alle ruote anteriori, dove un attuatore ad elevata reattività aziona la cremagliera. Eliminando le perdite meccaniche, che possono ridurre la risposta nei sistemi convenzionali, tutto risulta più rapido e non si sentono vibrazioni del volante.
Il sistema mantiene comunque un feedback del fondo stradale, fondamentale per apprezzare fino in fondo le elevate prestazioni della vettura. La regolazione dello sterzo viene eseguita su un touchscreen nel selettore della modalità di guida. A seconda del modello, sono disponibili fino a 4 modalità preimpostate, più una personalizzata che consente all’automobilista di combinare a piacere lo sforzo di sterzata e il rapporto di demoltiplicazione, in base allo stile di guida individuale e al tipo di strada. Un altro vantaggio del Das è che sta alla base del funzionamento dell’Active Lane Control (Alc), la più recente tecnologia di Infiniti per il rilevamento dello sconfinamento di corsia, più efficace e sofisticato essendo l’unico che utilizza lo sterzo per mantenere la vettura all’interno della corsia in autostrada, al posto dell’Esp.
Grazie alla collaborazione con la Daimler-Benz la Q50 installa il primo propulsore Infiniti turbodiesel 2.2 a 4 cilindri da 170 Cv e 400 Nm di coppia. La trazione è posteriore e i cambi sono a 6 rapporti manuale e 7 automatico, con consumi (4,4) ed emissioni (114) contenuti. A disposizione anche un motore 3.5 ibrido “Direct Response”, V6 benzina/elettrico da 364 Cv (302+67) a trazione posteriore o integrale, con un’accelerazione di soli 5,1” sui 0/100. Riguardo alla sicurezza attiva e passiva non c’è proprio da preoccuparsi, tanti sono i sistemi che l’innovativo Safety Shield (scudo di sicurezza) adotta. In quanto a infotainment, il sistema “InTouch” rende la vettura un’estensione del proprio smartphone, con tutte le possibili connessioni e tante app a disposizione.
Abbiamo provato la Q50 2.2d in un lungo percorso con ogni tipo di strada (anche un ponte su chiatte) con tappa intermedia a Garlasco, verificando le eccellenti performance della vettura premium giapponese e rimanendo incantati dall’efficienza dei due sistemi succitati, il Das e l’Alc. Il primo è davvero fenomenale: non si sente alcuna vibrazione dello sterzo sulle buche come pure sulle varie disconnessioni stradali che si incontrano ovunque; il mantenitore di corsia risponde alla grande e, una volta impostato il curvone autostradale, il sistema agisce da solo e non serve nemmeno tenere le mani sul volante, l’auto gira autonomamente. L’unico appunto da fare è una certa rumorosità del propulsore alle marce basse (con cambio meccanico), che non ci saremmo certamente aspettati. I prezzi partono da 36 mila euro (il modello in prova) fino ai 57 mila dell’ibrido 4×4.
Claudio Soranzo