Costruttori sollecitano norme Ue: dalle auto ‘dati riservati’
4 Febbraio 2023MILANO. “Urge una legislazione europea che regoli l’accesso ai dati prodotti dai veicoli. Basta con il continuo slittamento dei termini: non si può più aspettare!”. È quanto hanno chiesto – in una lettera alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e al Collegio dei Commissari – dieci Associazioni Europee (Adpa, Airc, Cecra, Clepa, Egea, Etrma, Fia – di cui è parte l’Automobile Club d’Italia – Figiefa, Insurance Europe e LeasEurope), in rappresentanza dei principali operatori del comparto automotive.
La campagna Fia (Fédération Internationale de l’Automobile) “My Car, My Data” (“Mia l’auto, miei i dati”) – le cui ragioni vengono sostenute e rilanciate dalla lettera a Von der Leyen e al Collegio dei Commissari Ue – mira a rappresentare – si legge in un comunicato – l’esigenza-urgenza di sancire principi fondamentali a tutela dei consumatori quali libertà di scelta, protezione e sicurezza dei dati, competizione leale e innovazione.
A questo proposito, è fondamentale ricordare come i dati dei veicoli non includano soltanto dati operativi (velocità, posizione, manutenzione, chilometraggio, livelli olio…), ma anche dati relativi ai comportamenti dei conducenti, quali stile di guida o distanze percorse, e persino dettagli personali, come nome, recapiti e dati finanziari condivisi con il sistema operativo del veicolo.
Nel dicembre 2020, la Commissione Europea si era impegnata a definire una proposta legislativa entro il dicembre 2021. A tutt’oggi, però, quell’impegno risulta ancora disatteso. Quest’anno, inoltre, la proposta legislativa è stata nuovamente posticipata, lasciando il settore dell’after market in un limbo che condiziona, pesantemente, le decisioni e impedisce alle imprese di investire.
Assogomma, Adira, Aica, Ania, Aniasa e Federpneus – associazioni nazionali che rappresentano numerosissime imprese italiane che operano nell’after market – si associano alla richiesta delle suddette Associazioni Europee e chiedono ai rappresentanti istituzionali italiani – conclude la nota – di intervenire sulla Commissione affinché si giunga in tempi rapidi non solo alla definizione di una proposta legislativa, ma anche alla sua adozione entro i termini parlamentari, previsti per maggio 2024.