Alfa Romeo Giulia, un concentrato di alta tecnologia
10 Giugno 2016TORINO. ”Sposa bagnata, sposa fortunata” si dice. Ottimo, ma vale anche per le auto? Perché l’Alfa Romeo Giulia, nel corso della presentazione alla stampa – sulla pista di Balocco e dintorni -, di acqua ne ha vista ma soprattutto ne ha presa tanta. E anche la stampa. Il tempaccio, accompagnato sovente da improvvise folate di vento, ha purtroppo compromesso tutto l’apparato scenografico e tecnico predisposto per dare all’evento l’aspetto più roboante possibile. Così è stato in particolare per la prova in pista, punta di diamante di tutto lo show. Era infatti previsto un primo test al mattino con al volante un collaudatore il quale, conoscendo il tracciato e l’auto come le sue tasche, ci avrebbe fatto vedere cose funamboliche. Per rendere più scenografico il tutto, ogni giornalista era stato dotato di un ”bracciale elettronico” che misurava le pulsazioni cardiache, mentre una telecamerina nell’abitacolo immortalava, implacabile, ogni accenno di panico nel passeggero.
Ma gli scrosci, rinforzati quasi ad arte dal vento, hanno in pratica vanificato ogni cosa. I driver, con buon senso, hanno compiuto sì il percorso, ma con un’andatura di totale sicurezza (solo qualche scodatina, di tanto in tanto, per impedire la sonnolenza). Niente tachicardia e smorfie di autentico terrore, quindi. Meno buon senso evidentemente c’è stato tra i primi giornalisti a cui è stato affidato il volante, per cui dopo le prime rovinose uscite di pista (con conseguenze serie per le vetture) si è deciso di sospendere tutta la faccenda. Miglior fortuna per chi ha scelto il percorso stradale, tra l’altro più aderente alla realtà. E qui la Giulia ci ha mostrato in modo inequivocabile cosa si può fare su un percorso misto parecchio tormentato, tra tuoni, fulmini e scrosci di pioggia. In tutta sicurezza. Senza mai esagerare, è stato infatti possibile mantenere un’andatura abbastanza elevata avendo sempre il totale controllo della traiettoria (con una trazione posteriore qualche problema di solito c’è), degli effetti della frenata e delle decisioni, quasi sempre repentine, di “correggere” in modo da evitare pericolosi tappeti d’acqua sull’asfalto.
Confermato quindi, almeno per quel che ci riguarda, un aspetto emerso nel corso della conferenza stampa: alla guida della Giulia ci si sente un tutt’uno con l’auto. Quando si pensò questo modello tre anni fa, partendo da un foglio bianco, la parola d’ordine fu: nessun compromesso. Ecco allora soluzioni avanzate come lo sterzo elettrico con motore coassiale alla scatola (quindi molto diretto), il raffinato lavoro sulle sospensioni e sull’assale posteriore in particolare, l’albero di trasmissione in carbonio (su tutte le versioni), l’ampio impiego di un’elettronica avanzata (da cui traggono beneficio, tra l’altro, il motore 6 cilindri che se non c’è richiesta ”va a 3”; il sistema frenante e il controllo dinamico della vettura). Il tutto partendo naturalmente da un pianale molto sofisticato.
La declinazione commerciale della Giulia è semplice: tre allestimenti (Giulia, l’unica che propone anche una versione business; Super e Quadrifoglio); due alimentazioni (benzina da 510 cv e diesel 2.2 eco oppure turbo). Il tutto a partire da 35.500 euro, con aggiunte di circa 2.500 euro per ogni upgrade. Per i primi acquirenti sono anche previste un paio di versioni speciali. Sbirciando nella… sfera di cristallo, vediamo anche una versione integrale e forse – molto forse – anche una Giulia ibrida, ma non prima di un paio d’anni.
Aggiungiamo ora qualche dettaglio. Per esempio motori e cambi: 2.2 Diesel da 150 e da 180 cv abbinati a un cambio manuale a 6 marce oppure automatico a 8 marce; 2.9 V6 Biturbo benzina da 510 CV abbinato al cambio manuale a 6 marce. Le due declinazioni del propulsore a gasolio vogliono dire: 180 cv a 3.750 giri/min (coppia massima fino a 450 Nm a 1.750 giri/min) e 150 cv a 4.000 giri/min (coppia massima 380 Nm a 1.500 giri/min). Ispirato da tecnologie e competenze tecniche Ferrari, il BiTurbo benzina 6 cilindri è totalmente in alluminio – per ridurre il peso della vettura, in particolare quello sull’asse anteriore – ed eroga 510 cv di potenza e una coppia di oltre 600 Nm, garantendo prestazioni entusiasmanti: velocità massima di 307 km/h, accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 3,9 secondi e una coppia massima di 600 Nm. Tra l’altro, sebbene i valori di potenza e coppia siano molto elevati, fa registrare soltanto 198 g/km di CO2 con cambio manuale a 6 marce. L’efficienza nei consumi si accresce grazie al sistema di disattivazione dei cilindri a controllo elettronico. Come detto, la nuova Giulia adotta la trazione posteriore non soltanto per ottenere prestazioni elevate ed emozioni alla guida, ma anche per un tributo alle radici più autentiche del mito Alfa Romeo. L’Integrated Brake System (IBS) riduce sensibilmente lo spazio di frenata – da 100 km/h a 0 in 38,5m per Giulia e in 32m per Quadrifoglio. Le sospensioni sono attive per un comfort elevato. Sono esclusivi della versione Quadrifoglio, poi, la tecnologia Torque Vectoring, per una ripartizione ottimale della coppia tra le due ruote sull’asse posteriore, e l’Alfa Active Aero Splitter che gestisce in modo attivo attraverso uno spoiler anteriore la deportanza a velocità sostenute.
Silvano di Varmo