Presidio al Brennero: ci sono anche i coltivatori friulani
5 Settembre 2015UDINE. Anche Coldiretti del Fvg sarà presente, con una delegazione di oltre un centinaio di imprenditori, guidata dai presidenti provinciali (Alessandro Muzina per Trieste, Gino Vendrame per Udine, Antonio Bressan per Gorizia e Cesare Bertoia per Pordenone) e dal direttore regionale Danilo Merz, lunedì 7 e martedì 8 settembre dalle 9.30 al Brennero con migliaia di agricoltori della Coldiretti provenienti da tutta Italia, per un presidio al valico per denunciare gli effetti dei ritardi e delle omissioni dell’Ue che favoriscono le speculazioni che stanno provocando l’abbandono delle campagne con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia e sull’ambiente. Lunedì 7 saranno presenti coltivatori e dirigenti delle federazioni di Pordenone, Gorizia e Trieste mentre martedì quelli della provincia di Udine, Il campo base è all’area di parcheggio “Brennero” al km 1 dell’autostrada del Brennero – direzione sud (Austria-Italia).
Sotto accusa è una Europa – si legge in una nota – che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca ai traffici di ogni tipo di schifezza alimentare, sulle quali si fanno affari a danno degli agricoltori e dei consumatori. Autobotti, camion frigo, container saranno verificati dagli agricoltori per smascherare il “finto made in Italy”, dai prosciutti ai pomodori, ma anche il commercio di surrogati e sottoprodotti, come le polveri di latte e le cagliate da utilizzare per fare formaggi made in Italy al posto del latte vero senza indicazioni in etichetta.
“In assenza di regole sulla provenienza e sulle caratteristiche dei prodotti – spiega il direttore Danilo Merz – la concorrenza sleale è insostenibile con prezzi riconosciuti agli agricoltori che sono scesi al di sotto dei costi di produzione con la drammatica chiusura delle aziende e senza alcun beneficio per i consumatori, come dimostra il dossier elaborato dalla Coldiretti”.
L’iniziativa si svolge contemporaneamente alla mobilitazione dei giovani agricoltori della Coldiretti che a Bruxelles mostreranno le tante schifezze spacciate come made in Italy per chiedere un impegno più forte dell’Ue.