Palmanova: l’ospedale dopo la crisi torni come prima

30 Marzo 2020

PALMANOVA. “L’Ospedale di Palmanova è in prima fila nella lotta contro il virus Covid-19. Di questo siamo orgogliosi: un contributo importante per il benessere di tutti. L’azienda sanitaria ha deciso di bloccare l’attività di tutte le sale operatorie e del reparto di ortopedia per attrezzare gradualmente la struttura e creare le migliori condizioni per ospitare pazienti colpiti dal virus. La mia preoccupazione è che, dopo la fine della crisi, tutto torni almeno come prima, che il processo sia reversibile potendo così tornare in breve alla precedente operatività”. Questo era uno degli argomenti che il Sindaco di Palmanova Francesco Martines ha trattato in una lettera, inviata la scorsa settimana ai vertici dell’Asufc (Azienda sanitaria Universitaria Friuli Centrale) e al presidente e vicepresidente della Regione.

Durante una video conferenza con tutti i sindaci dell’Ambito Sociale Agro aquileiese e nelle successiva nota dell’assessore Riccardi, la conferma: “Al momento numerosi reparti sono stati riorganizzati per garantire nuovi posti letto attrezzati, ma una volta terminata l’emergenza questi torneranno alla precedente strutturazione, ciò avverrà anche per l’Ospedale di Palmanova. Quest’emergenza, però, ci deve fare interrogare sulle scelte e sulla strutturazione complessiva del nostro sistema regionale”.

Conclude il Sindaco: “Una necessaria rassicurazione, di cui ringrazio l’Assessore alla salute. Ci ha assicurato che l’Ospedale di Palmanova è un ospedale, e deve rimanere tale, per assumere un ruolo importante nello scacchiere del sistema ospedaliero regionale. Non siamo qui per fare polemica, dobbiamo stare uniti e collaborare in questa situazione di emergenza, dando ognuno il proprio contributo. Molti operatori sanitari mi avevano esternato le proprie preoccupazioni. Ho voluto scrivere subito ai vertici politici e aziendali, ribadendo, anche in videoconferenza, queste problematiche. Ritengo che Palmanova, anche in virtù del ruolo che svolgerà in questa cristi sanitaria, meriti la giusta attenzione per diventare un ospedale di rete con una sua specializzazione in linea con le promesse che la politica regionale ha fatto in più occasioni, in parte con norme di legge e in parte con impegni apparsi sulla stampa locale o nei dibattiti pubblici, ai quali prima dell’inizio di questa emergenza sanitaria, non si è potuto ancora dare concretezza e attuazione”.

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