L’inno della Fieste de Patrie dal Friul domenica allo stadio
1 Aprile 2016UDINE. Il giallo e il blu della bandiera de La Patrie dal Friûl (aquila gialla in campo blu), per oltre due ore coloreranno l’anteprima dell’importante disfida Udinese – Napoli, allo Stadio Friuli, che si giocherà domenica 3 aprile (939° anniversario della nascita della Patria del Friuli), grazie a un’iniziativa voluta dall’ARLeF – Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane e sposata dalla Società bianconera.
Dalle 10.30, infatti, orario di apertura dei tornelli, fino alle 12.30, momento del fischio d’inizio della partita, l’animatore dello stadio Poma (Alessandro Pomarè) e Dj Tubet, il famoso rapper friulano, proporranno una frizzante animazione bilingue per preparare i 25.000 tifosi a un vero e proprio evento: la proiezione – in anteprima (anche se quasi in contemporanea con quella legata alle celebrazioni ufficiali della Fieste, a Gradisca d’Isonzo) – del video realizzato dal regista monfalconese Massimo Racozzi sulle note e parole dell’inno “ufficiale” della Fieste de Patrie “No sta a contâmi dome chê storie”, scritto e interpretato da Dj Tubet e accompagnato da Camilla Grassi.
«L’idea di questa “incursione” culturale e linguistica in ambito sportivo è stata subito sposata dall’Udinese – dice Lorenzo Fabbro, presidente dell’ARLeF -. La società sta cercando nuove strategie per creare legami più forti tra la squadra, i tifosi e il territorio e, grazie anche al protocollo d’intesa sottoscritto alcuni mesi fa con il Comune di Udine e l’Agenzia, lo Stadio diventerà sempre più europeo con una caratterizzazione plurilingue».
Durante l’animazione, i tifosi presenti allo Stadio saranno coinvolti in giochi e performance di freestyle in friulano, mentre sui mega schermi verranno proiettati slide e video che inneggiano alle glorie sportive dell’Udinese (“Alè Udin”, di Dj Tubet) e, come già scritto, alla Fieste de Patrie dal Friûl (1077-2016). Sul tappeto erboso, oltre ai due animatori, saranno presenti il presidente dell’ARLeF, Lorenzo Fabbro e Massimo Racozzi, con i suoi collaboratori. Poi parlerà il campo.