La metalmeccanica in FVG ha saputo reagire bene alla crisi
16 Luglio 2018UDINE. “La Metalmeccanica nel Friuli Venezia Giulia. Analisi strutturale e trend negli ultimi 15 anni” è il titolo dello studio commissionata da Cluster COMET alle Università di Trieste e Udine. La presentazione dei risultati dell’analisi si terrà domani, 17 luglio alle 17, nella sede di Confindustria a Udine, in via Melzi 2. All’incontro interverranno Sergio Emidio Bini, Assessore regionale alle Attività Produttive; Sergio Barel, Presidente Cluster COMET; Marina Chiarvesio, del Dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’Università di Udine e Mattia Onofri, Sales Manager di Euler Hermes Italia. Alla presentazione della ricerca seguirà una tavola rotonda moderata da Michele Nencioni, Direttore Generale di Confindustria Udine e alla quale interverranno: Roberto Siagri, Presidente sezione Metalmeccanica Confindustria Udine; Angelo Megaro, Direttore Centro Studi Federmeccanica; Guido Bortoluzzi del Dipartimento DEAMS dell’Università di Trieste e Giulio Fornasiere, Consigliere d’amministrazione di Mechanics. Le conclusioni saranno tratte dalla Presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli.
Sono quasi 250 le imprese del campione rappresentativo oggetto dello screening condotto dai due atenei per elaborare un report idoneo a delineare l’andamento, negli ultimi quindici anni, del comparto della metalmeccanica, motore trainante dell’economia regionale. Il coinvolgimento delle due università friulane ribadisce l’importanza della collaborazione e del sapere far squadra e conferma la volontà del Cluster COMET di cooperare e sostenere le eccellenze del territorio. Un impegno, questo, che ha portato l’Ente ad essere riferimento regionale per la gestione del sistema metalmeccanico, nonché, il Cluster più importante del territorio, che rappresenta più di 3.800 imprese, oltre 54.000 occupati. Un settore che rappresenta il 48 per cento delle aziende manifatturiere del Friuli Venezia Giulia.
La fotografia scattata da questa analisi è nitida: dopo anni di sofferenza, la filiera metalmeccanica ha saputo reagire, dimostrando una naturale resilienza e si stanno registrando performance competitive, in alcuni casi, migliori del periodo pre crisi. Le aziende stanno tornando a brillare, in termini di fatturato, grazie alla lungimiranza di imprenditori che hanno scommesso su ricerca, progettazione, internazionalizzazione e servizi. Dissolta la nebbia della crisi, infatti, si fa limpido l’avvento di un settore che punta a diventare centro dell’economia mitteleuropea, capace di dialogare con il mondo intero. Tanto è vero che oltre il 72 per cento delle imprese analizzate risultano commercialmente presenti all’estero, in primis, nell’industria manifatturiera tedesca. Senza considerare l’export definito “indiretto”. In scia al dinamismo dell’export, impenna anche la voglia delle PMI di sperimentare e di confrontarsi con il nuovo paradigma dell’industria 4.0: il 78 per cento del campione ad esame ha dichiarato, d’altronde, di aver adottato almeno una delle soluzioni o tecnologie 4.0.
Tuttavia, dall’ascolto delle necessità degli imprenditori, è chiaro come, nonostante l’effettiva intenzione di sperimentare nuove tecnologie e la storica propensione all’innovazione incrementale, vi siano ancora delle incertezze sulla reale applicabilità e quindi ad investire in tecnologie adatte a un’innovazione radicale. Ed è proprio da qui che il Cluster COMET vuole partire per l’aggiornamento delle traiettorie “S3” della metalmeccanica in Friuli Venezia Giulia e implementare nuove attività e progetti: trasformando il tradizionale tessuto imprenditoriale friulano in Industria 4.0, considerando, però, sempre centrale il ruolo dell’uomo.