Il comitato anti passaggi a livello ci riprova domani

28 Novembre 2018

UDINE. Per mantenere sempre viva l’attenzione sul tema della dismissione dei 5 passaggi a livello che tagliano Udine in due, il Comitato, che dal 2012 si batte per la loro eliminazione, ritornerà domani 29 novembre verso le 16.45, sotto la Loggia del Lionello. “Saremo lì a ricordare – spiegano dal Comitato – quanto i politici hanno promesso su questo tema in campagna elettorale, perché, come è stato evidenziato nel 2013, in un incontro davanti al prefetto alla presenza anche di importanti dirigenti nazionali di Rfi, la risoluzione del problema dipende solo dalla volontà politica, ai vari livelli, di farlo. Per questo domani sarà anche consegnata al Sindaco, alla Giunta e all’intero Consiglio Comunale una lettera pubblica nella quale si chiede a chi ci governa di manifestare senza indugio quella volontà politica necessaria a dare concretezza a quanto è stato da loro, appunto, promesso e che porterebbe alla definitiva dismissione dei passaggi a livello!

La dismissione dei passaggi a livello – si aggiunge – non è più procrastinabile sia per il benessere e la salute dei cittadini che per lo sviluppo e la riqualificazione del territorio che in passato ha già subito anche la pesante servitù data dalla presenza delle numerose caserme. Non è tollerabile, infatti, che nel 2018 le sbarre continuino ad abbassarsi ogni 20 o 30 minuti (150 volte al giorno!) provocando smog, inquinamento e insicurezza. Udine è ormai l’unica città capoluogo in Italia che è divisa in due da una ferrovia.

Nonostante la realizzazione della circonvallazione ferroviaria interrata – si fa notare – e il trasferimento della quasi totalità dei treni merci, la vecchia linea di 143 anni fa, tra la stazione e il bivio Vat, continua a essere utilizzata per i treni passeggeri. Il primo passaggio che l’attuale Governo locale dovrebbe produrre è perciò una chiara e manifesta volontà politica, sempre che sia veramente per la dismissione dei passaggi a livello! In seguito o conseguentemente si faranno i dovuti passaggi tecnici attraverso i settori di competenza.Per tali ragioni riteniamo che la Mozione, che vede come primo firmatario il senatore Mario Pittoni, sia solo una perdita di tempo e affronta la questione in modo sbagliato, poiché subordina la volontà politica alle questioni prettamente tecniche che non sono di competenza del Consiglio Comunale”.

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