Giovanni da Udine
10 Luglio 2011(Udine 1487 – Roma 1561?) – pittore, architetto
Lasciando ad altri più competenti il giudizio sul valore artistico delle opere di Giovanni da Udine, possiamo però notare che ebbe una invidiabile fortuna. Quella di lavorare al fianco di Raffaello e poi di Michelangelo.
Giovanni del Ricamatore (la professione del nonno) nasce a Udine il 27 ottobre 1487. Il padre è sarto e la famiglia tira avanti alla meno peggio. Così a 14 anni il ragazzo fu “messo a bottega” dal pittore tolmezzino Giovanni Martini. Poco o nulla si sa di lui negli anni successivi. All’improvviso, intorno al 1517, lo ritroviamo a Roma tra i collaboratori di Raffaello, che sta lavorando alla decorazione della Loggia Vaticana. Il trentenne friulano – si dice fosse piuttosto schivo e attento al soldo – si fa subito notare per una specialità all’epoca poco diffusa: la decorazione (fatta di fogliami, putti, animali e festoni) che avvolge ed esalta le pitture del Maestro urbinate. E’ un debutto importante per Giovanni, che però non riesce a esprimere altre doti. Cambia infatti il Papa e cambia la… musica: niente più grandi opere. Il pittore friulano (nel frattempo è morto Raffaello) torna a casa. Ci resta poco a Udine, però; riparte per Roma perché c’è un nuovo Pontefice ben disposto verso l’arte. Ma non è come prima: l’udinese lavora sì per la Curia, ma deve accontentarsi di lavori modesti. E ha già una quarantina d’anni. Ma ecco un altro colpo di fortuna nelle vesti di Michelangelo, che lo vuole con se a Firenze per decorare (la sua specialità!) le finestre della biblioteca medicea. Da quel momento le commissioni cominciano ad arrivare e Giovanni da Udine si sposta sovente: più volte a Roma, a Firenze, a Venezia e, naturalmente a Udine. Qui ricompra la casa paterna in Borgo Gemona (c’è ancora) e la ristruttura, mettendo a frutto quel che di architettura aveva appreso dal Raffaello. E’ anche una svolta professionale (senza però tralasciare di “ornare”, di tanto in tanto), poiché firma anche progetti di fontane, ristrutturazioni o abbellimento di edifici sacri e profani. Il Consiglio della città natale lo nomina anche responsabile delle opere pubbliche cittadine. La morte lo coglie a Roma, nel luglio del 1561 (o 1564).
LA STRADA – Udine gli ha dedicato una stradina, tortuosa e in lieve discesa che unisce Via Gemona a Viale della Vittoria, non distante da Piazza Primo Maggio (Giardin Grande). La casa del pittore è in Via Gemona, a pochi passi dalla via che gli è stata dedicata.