Assistenza sanitaria agli artigiani: possibile estenderla

8 Giugno 2015

UDINE. Nessuno pensa ai problemi della donne artigiane ammalate o con familiari ammalati e così hanno deciso di fare da sé, attraverso il fondo San.Arti. fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori dell’artigianato, costituito il 12 luglio 2012 da Confartigianato e da altre associazioni di categoria e dai sindacati dei lavoratori. Ora il fondo apre anche ai titolari soci e collaboratori d’impresa artigiana e ai loro familiari. Lo annuncia Filomena Avolio, presidente di Donne Impresa Fvg di Confartigianato che ha organizzato l’11 giugno alle 19 nella sede di Confartigianato Udine di via del Pozzo una serata sul tema della sanità integrativa. “Pensiamo – spiega – che la recentissima estensione della possibilità d’iscrizione volontaria a San.Arti da parte di titolari d’imprese artigiane, soci, collaboratori e loro familiari, possa rappresentare un’occasione importante anche per dare risposta ai molti problemi, tutt’ora irrisolti, delle imprenditrici artigiane”. Alla serata interverranno anche il presidente nazionale del Fondo, Dario Bruni, e il direttore, Massimo Nozzi.

“Le donne – spiega ancora Avolio – rappresentano il 41,3% del mercato del lavoro, percentuale cresciuta negli ultimi anni a causa di numerosi fattori quali l’aumento delle lavoratrici straniere. Le donne sentono sempre di più il peso della mancanza di servizi assistenziali e sanitari. Ma quelle artigiane non hanno tutele e per questo hanno chiesto alla Regione Fvg l’adozione di misure preventive e correttive (campagne informative sulle malattie di genere) sia per prevenirne l’insorgenza, sia per agevolarne l’emersione e soprattutto che vengano previsti sgravi contributivi per l’assunzione a tempo determinato di una persona che possa sostituire l’imprenditore impossibilitato. Chiedono, inoltre, la possibilità di inserire il familiare disoccupato del lavoratore infortunato nelle liste di pubblica utilità per consentirgli di lavorare almeno per un periodo equivalente a quello della malattia o infortunio del familiare convivente.

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