ANVGD: ricordati Enzo Bettiza, Lucio Toth e Silvio Cattalini
9 Agosto 2017UDINE. Tre figure di dalmati italiani scomparsi da poco sono state ricordate a Udine. È accaduto all’ultimo Consiglio Esecutivo dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine. I tre grandi dalmati sono Enzo Bettiza, nato a Spalato nel 1927, Lucio Toth, nato a Zara nel 1934 e Silvio Cattalini di Zara, del 1927.

Sergio Satti
È stato l’ingegnere Sergio Satti, classe 1934, esule da Pola, a chiedere la parola nella riunione per intervenire a favore di «tre personaggi notevoli per la storia dell’esodo giuliano dalmata». Secondo Satti, che è stato per decine d’anni vice presidente dell’ANVGD di Udine, sotto la guida di Cattalini, «era proprio un carattere multietnico quello di Enzo Bettiza, egli era un libero pensatore, uno scrittore raffinato e un aristocratico, poi penso che Lucio Toth sia stato un senatore della vecchia Democrazia Cristiana, vicino alla diplomazia e agli equilibri necessari alla politica, mentre Silvio Cattalini ha espresso la grande intuizione di aprire il dialogo tra le due sponde dell’Adriatico, tra gli esuli e i rimasti, tra italiani e croati».
Si ricorda che dal 1992 al 2013 Lucio Toth è stato presidente nazionale dell’ANVGD. Nella riunione di Udine anche lo scrittore Franco Fornasaro ha voluto rimarcare l’importanza dei tre personaggi scomparsi da poco tempo. «Avevo promesso a mio padre di non parlare dell’esodo istriano – ha detto Fornasaro – per il modo con cui è stato trattato dagli jugoslavi, dopo l’opzione per l’Italia, sia dagli italiani, nell’accoglienza riservata ai 350 mila esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia, ma poi Cattalini mi ha spinto ad uscire allo scoperto». Molti istriani, delusi dal trattamento ricevuto nella propria terra e in quella dell’esilio, si sono rinchiusi in se stessi. C’è stato il cosiddetto silenzio degli esuli. Avevano essi paura di raccontare la fuga e il dolore di essere profughi in una terra considerata come propria patria».

Fornasaro ( sinistra) con Cattalini
«Da qualche anno racconto la storia della mia famiglia, come un simbolo dell’esodo istriano – ha concluso Fornasaro – poi ho conosciuto Fulvio Tomizza, che poco prima di morire, mi disse: Continua tu. Allora bisogna descrivere quel brano di storia d’Italia, dopo il 1945 e penso che il dalmata Cattalini sia stato il cantore dell’esodo, mentre Bettiza è stato un esponente della comunità multiculturale tipica della Dalmazia e Toth è stato l’uomo politico che si è battuto con grande vigore per le questioni degli esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia. In conclusione ritengo che Bettiza, Toth e Cattalini siano stati tre grandi dalmati di sentimenti italiani». Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine, ha espresso un particolare compiacimento per gli interventi di Satti e di Fornasaro per tre figure di italiani di Dalmazia, uomini da ricordare per il loro contributo alla cultura, al dialogo e alla pacificazione.
I dirigenti dell’ANVGD di Udine
Il Consiglio Esecutivo dell’ANVGD di Udine è formato, oltre al presidente, da nove componenti. Alla presidenza del sodalizio è Bruna Zuccolin, con parenti istriani, che in precedenza ricopriva la carica di vice presidente. La Zuccolin ha ricordato l’opera dell’ingegnere Silvio Cattalini da Zara, presidente del Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD dal 1972 al 2017, quando è spirato per grave malattia. Vice presidente del Consiglio esecutivo ANVGD di Udine è Elio Varutti, con parenti di Fiume e di Pola. Il Delegato amministrativo risulta Barbara Rossi, nata a Sebenico, mentre il segretario è Bruno Bonetti, con avi di Spalato e di Zara. Gli altri membri del Consiglio esecutivo sono: Bruna Traversa (di Albona), Eda Flego (di Pinguente), Sergio Satti (di Pola), Franco Fornasaro (con avi di Pirano), Fulvio Pregnolato (con amici di Fiume) e Bruno Rossi (con legami a Sebenico). Il Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD, al 31 luglio scorso, conta 270 iscritti.