Allattamento durante il Covid Un webinar oggi a Trieste
22 Ottobre 2020TRIESTE. Oggi si svolge a Trieste l’incontro annuale della Rete Nazionale Insieme per l’Allattamento – Ospedali e Comunità Amiche dei Bambini Unicef, organizzato da Unicef, Azienda Sanitaria Universitaria Integrata Giuliano Isontina (Asugi), l’Irccs (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) materno-infantile Burlo Garofolo, in collaborazione con i gruppi di Peer Counsellor La Leche League e Aps Mammeallapari con il webinar intitolato “La Rete Insieme per l’Allattamento ai tempi del Covid-19”.
“La scelta dell’Unicef è caduta su Trieste per l’impegno pluriennale che i servizi sanitari territoriali e ospedalieri e la comunità di madri e famiglie nel loro insieme hanno investito nel promuovere l’allattamento. Infatti, a fine 2019 Asuits (ora Asugi) ha ricevuto proprio da Unicef la riconferma del riconoscimento come Comunità Amica dei Bambini per la protezione dell’allattamento e Irccs Burlo Garofolo ha intrapreso il percorso per diventare Ospedale Amico dei Bambini”, ha dichiarato il Presidente dell’Unicef Italia Francesco Samengo.
“Essere Comunità Amica dei Bambini per l’allattamento ha portato, grazie all’applicazione dei 7 Passi (standard di qualità e buone pratiche di cura nel Percorso Nascita territoriale), a migliorare l’organizzazione dell’offerta assistenziale nell’area giuliana e ad aumentare i tassi di allattamento esclusivo alla seconda vaccinazione (oltre il 50% nel 2019, di molto superiore rispetto al dato medio regionale). La unificazione in Asugi porterà ad una valorizzazione delle buone pratiche già esistenti anche nel territorio isontino nel rispetto degli standard, in parte già applicati (ad esempio il percorso formativo su base regionale degli operatori dedicati direttamente alle attività rivolte a mamma bambino e famiglie)” – ha dichiarato il Direttore Generale dell’Asugi, Antonio Poggiana.
“Da dicembre 2018 l’Irccs materno infantile Burlo Garofolo ha cominciato il percorso per diventare Ospedale Amico dei Bambini e delle Bambine con l’obiettivo di migliorare la qualità delle cure offerte alla mamma, al bambino e al potenziamento della famiglia, secondo gli standard Unicef/Oms. Grazie anche alla capacità di ricerca e innovazione caratterizzanti il nostro Istituto, e alla collaborazione con Asugi – dichiara Stefano Dorbolò, direttore generale del Burlo Garofolo –. L’offerta assistenziale per i nostri piccoli pazienti e per le loro famiglie sta mostrando un deciso incremento del tasso di allattamento esclusivo alla dimissione dal ricovero neonatale, un progressivo miglioramento e gradimento da parte dell’utenza, oltre che una maggiore consapevolezza scientifica di cosa comporti la migliore qualità dell’assistenza anche sugli esiti a distanza”.
La regione Fvg dispone di un sistema di monitoraggio periodico dei tassi di allattamento – un indicatore riepilogativo della qualità dell’assistenza sanitaria – che dimostra che, nel 2019, nonostante in media più di 8 donne su 10 allattassero esclusivamente il loro bambino alla dimissione dall’ospedale, meno di 4 donne su 10 hanno continuato a farlo esclusivamente alla seconda vaccinazione (intorno al 5° mese di vita del bambino), spesso per mancanza di sostengo precoce, per pratiche sanitarie non appropriate quali la supplementazione impropria con formula o a causa di un precoce rientro al lavoro senza tutele sociali.
Questi riconoscimenti premiano le strutture sanitarie che applicano le buone pratiche nei loro servizi e nei percorsi assistenziali rivolti a donne in gravidanza, madri e neonati e le loro famiglie, pratiche che corrispondono agli Standard Internazionali di Oms e Unicef per la protezione dell’allattamento e la sana alimentazione nella prima infanzia, riassunte nei Passi del Programma dell’Iniziativa Insieme per l’Allattamento e centrate sulla persona e sulle sue specificità e bisogni, comprese le madri che non allattano il proprio bambino.
Allattare fin dai primi momenti dopo la nascita, esclusivamente per i primi sei mesi di vita dei bambini e fino al secondo anno di vita e fino ai due anni, finché mamma e bambino lo desiderano, ha un forte impatto sulla salute individuale, la salute collettiva e la società nel suo complesso. Di particolare importanza è l’attenzione degli operatori sanitari e della comunità nel suo complesso sull’impatto che il marketing dei sostituti del latte ha sulle scelte delle madri relativamente all’alimentazione dei propri bambini, nel rispetto del Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei sostituti del latte materno dell’OMS e delle normative nazionali.