Gli studenti dello Stringher sondano la conoscenza dei friulani sul sisma del ’76

2 Maggio 2016

UDINE – Gli studenti delle classi 3^ A e B del Tecnico del Turismo dell’ISIS Stringher, coordinati dai docenti di Matematica e Informatica Monica Secco e Roberto Orsaria, per conto del Laboratorio di Storia, hanno realizzato un questionario che ha per tema la conoscenza di quanto è accaduto 40 anni fa in Friuli e di che grado di preparazione hanno le presone nell’affrontare un evento sismico. Sono state intervistate 569 persone di età superiore ai 45 anni (nate cioè prima del terremoto del 6 maggio), di queste quasi il 90% era residente in regione all’epoca dell’evento, mentre vivevano in altre regioni italiane o all’estero.

Il questionario è stato costruito non per raccogliere testimonianze, ma per capire quale sia il livello di conoscenza da parte delle persone che attualmente vivono in regione senza necessariamente aver vissuto il terremoto.

Per permettere un confronto con ragazzi che invece non hanno vissuto il sisma e creare un campione di confronto, sono stati coinvolti nelle interviste 72 ragazzi tra i 18 e i 20 anni.

Le diciotto domande sono state divise in tre gruppi: il primo di carattere storico legate agli eventi del 1976, il secondo di tipo normativo, il terzo di conoscenza delle modalità personali per affrontare un evento sismico.

Per quanto riguarda il primo gruppo emerge che sia tra gli adulti che tra i ragazzi rimane impressa la data dell’evento: il 6 maggio 1976, anche se una parte significativa (il 20% adulti 15% giovani) inverte giorno e mese. Circa il 70% tra adulti e giovani individua correttamente la zona più colpita, pur con un margine d’errore nel campione di circa il 15%. Gli adulti (68%) sanno con precisione il numero dei morti (989), mentre i giovani per il 70% li sovrastimano a 2014.

Quasi tutti invece conoscono l’intensità del terremoto. Tra i giovani (80%) invece sono ben chiare le fasi disastrose (maggio e settembre), mentre tra gli adulti la percentuale si abbassa a 66%, forse confondendo lo sciame sismico con l’evento sismico (18%).

Infine, molto meno chiaro tra tutti, ma in modo particolare tra la fascia d’età più giovane (82%) è il numero degli sfollati durante il primo inverno. Circa metà degli adulti individua il numero più vicino alla realtà (40.000), mentre poco meno della metà li sottostima. Se i siti principali di ospitalità (località balneari regionali) sono individuati da quasi l’80% degli adulti, il 60 % dei giovani non individua i luoghi dove furono ospitati i terremotati collocandoli in Veneto o in Austria.

La maggior parte dei campioni di indagine (oltre il 65%) ritiene conclusa la ricostruzione nell’arco di 10 anni, mentre una buona parte di adulti e di giovani indica in 20 gli anni della ricostruzione o non la ritiene ancora conclusa.

Probabilmente per la vicinanza anagrafica il 76% degli adulti (contro il 46% dei giovani) ricorda la sequenza della ricostruzione indicata in “case, fabbriche e chiese”, il 54% dei giovani confonde la sequenza. Altrettanto interessante e più confusa e la risposta su chi ha gestito la ricostruzione perché la maggioranza con oltre il 50% dei due campioni assegna alla Regione il compito portato a termine. Solo il 33% degli adulti e il 40% dei giovani indica i Comuni gli attori principali.

Per quanto riguarda la parte normativa quasi tutti gli intervistati sanno che il Friuli Venezia Giulia vi è l’obbligo della costruzione antisismica degli edifici, così come la segnalazione delle vie di fuga nei luoghi pubblici viene indicata come obbligo da parte dell’89% degli adulti e del 100% dei giovani.

Tra i giovani il 95% ha effettuato almeno una volta una simulazione di evacuazione contro il 70% degli ultra quarantenni. Il 44% e il 79% adulti e giovani hanno svolto una prova di evacuazione a scuola, mentre il 69% degli adulti nel posto di lavoro.
Infine in caso di terremoto il 40% degli adulti e il 25 % dei ragazzi scappa subito, commettendo un grave errore per la propria sicurezza, anche se l’86% dei quarantenni e il 71% dei giovani sa che è meglio trovare una zona sicura e poi uscire.

L’articolato questionario ha permesso di capire che il campione gli abitanti della regione hanno una buona conoscenza di quanto è avvenuto il 6 maggio 1976, di come si è affrontata l’emergenza e quale sia stata l’evoluzione della ricostruzione e della legislazione seguente a tutela e difesa dei cittadini in caso di sisma.

Il questionario sottoposto ed elaborato dagli studenti di terza tra i mesi di marzo e aprile correnti ha permesso loro di approfondire le conoscenze legate al terremoto, ma anche di esercitarsi ad affrontare dati statistici e ragionarci sopra.

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