Naturalmente… arte 2017, mostra collettiva all’Arttime
13 Maggio 2017UDINE. La Galleria Arttime di Udine presenta come ogni anno un’esposizione dedicata al risveglio della natura e alla sua artistica interpretazione, nella mostra collettiva dal titolo “NATURAlmente…ARTE 2017” dal 13 al 25 maggio. Partecipano gli artisti: Benedetto Magnano, Nino Salamida, Monica Mangili, Emanuela Casotto, Dino Marigo, Catia Greatti, Silvana Settimia Zerboni, Ivan Buttazzoni, Brigitte Dorn.
Benedetto Magnano espone grandi tele raffiguranti la natura: boschi, alberi, pesci. Emerge un profondo senso del colore che egli manifesta in forme semplici, ma molto creative eseguite con la tecnica della pittura a spatola. La pittura di Magnano parte da un concetto filosofico per lui fondamentale: per tradurre in emozioni la bellezza di tutto ciò che ci circonda, la mente deve svuotarsi di qualsiasi contenuto. Solo una mente libera da attaccamenti materiali e psicologici, religiosi e politici può predisporre lo stato d’animo a percepire la forza e la vera bellezza della vita.
La pittura di Nino Salamida nasce da un desiderio di immersione, conoscenza e amore appassionato della natura. I suoi temi preferiti sono il paesaggio della sua terra, la Puglia, e gli ulivi. I paesaggi dalla vegetazione rigogliosa sono colti nella totalità di una luce mediterranea, capaci di farsi figurazione cromatica depositando una luce dorata sui trulli e sulle architetture rurali, esaltandoli liricamente. L’ulivo è la pianta che più di altre rappresenta la vegetazione mediterranea; egli ne fa interpretazioni nostalgiche e drammatiche allo stesso tempo, giocando con tonalità diverse di colori forti e sfumature calde e dorate.
Monica Mangili, artista bergamasca diplomata all’Accademia Carrara delle Belle Arti, dopo aver lavorato per anni come disegnatrice ha frequentato diversi corsi tra i quali un corso di incisione nella stessa accademia della durata di due anni. Attualmente ha un suo laboratorio d’arte dove produce opere grafiche privilegiando la tecnica della puntasecca. Ha partecipato a diverse mostre collettive ottenendo premi e riconoscimenti.
Gli acquerelli di Emanuela Casotto nascono da esperienza creativa che diventa pittura intima per poi dilatarsi in ampie, ariose superfici stese con un lavorio preciso, attento, minuzioso, di lenta e profonda introspezione. La pittrice coglie ogni segno prezioso dato dall’emozione della natura, e offre effetti atmosferici ineguagliabili con linee morbide, filtrando la luce radente e dissolvendola in atmosfere di essenza espressiva, sfrangiata in sfumature fresche e raffinate. Sono espressioni di cromie brillanti che si fanno pacate, sommesse, colte nel loro apparire. La pittrice con maestria dipinge a larghe e limpide stesure di deliziosi accordi cromatici modulati, per carpire quel qualcosa di finito e non finito nell’elegante dialogo tra tinte.
Dino Marigo nutre da sempre una passione innata per l’arte, per il disegno, per la pittura che lo ha portato a diplomarsi all’Accademia di Belle Arti di Venezia affinando, così, la sua tecnica pittorica. Le riproduzioni di importanti artisti sono state i suoi primi lavori per poi trovare una propria espressione. È un pittore che combina, con un’ispirazione del tutto personale, realismo, verismo e surrealismo. Il filo conduttore che lega tutta la produzione artistica di Dino si può esprimere in un’unica parola: essenzialità. L’artista padovano trae spunto da scatti fotografici catturati secondo l’intuizione del momento da imprimere poi sulla tela. Dino si può servire, poi, per realizzare le sue opere, di una di queste immagini o dell’unione di esse. La ricerca dell’essenzialità porta l’artista a togliere tutto ciò che può essere di troppo rispetto alle sensazioni suscitate dalle circostanze, fissando poi sulla tela solo quello che gli sembra fondamentale. La sua pittura predilige per lo più forme angolari o cubiche. I suoi dipinti sono contraddistinti da effetti cromatico-luminosi ed esprimono, in questa maniera, una sorta di sospensione spazio-temporale ed un silenzio profondo, quindi un’idea di pace comparabile con la sensibilità del pittore.
Le prime espressioni artistiche di Catia Greatti risalgono all’adolescenza e sono relative a immagini di vita quotidiana. L’esperienza vissuta in un continente lontano, nel cuore dell’Africa nera, segna un’importante tappa nella vita di Catia. Le immagini della natura incontaminata restano vivide nell’artista, la quale le utilizza come principale fonte di ispirazione per creare paesaggi campestri, in cui non c’è traccia della frenesia che affligge l’uomo moderno, ma protagonista resta la natura nella sua semplicità e con l’armonia dei suoi ritmi.
Silvana Settimia Zerboni nata a Como e cresciuta tra Milano e la casa sulle rive del lago, è vissuta circondata da artisti (il nonno, Edoardo Parisi, è stato un illustre pittore, e lo zio, Ico Parisi, un architetto e design di fama internazionale). È stata probabilmente anche questa esperienza familiare a permetterle di sviluppare sensibilità verso la natura e l’arte. I suoi primi tentativi “artistici” sono state alcune illustrazioni scientifiche che ha realizzato ancora quando lavorava nel campo della ricerca farmaceutica; da allora, e soprattutto dai primi anni ’80, non ha mai smesso di sperimentare tecniche, dagli acquerelli ai pastelli, dalla creta ai colori a olio. Oggi cerca di comunicare disperatamente la necessità di cercare la pacificazione dentro di noi, la liberazione da ogni forma di condizionamento.
La retorica espressiva di Ivan Buttazzoni trae ispirazione dalla mitografia di ogni tempo. Sicché ne vengono rielaborati i personaggi e gli animali con una sintassi inconsueta, piena di licenze, cariche di metafore e similitudini. E’ un narrare la fantasia misto alla fantasia stessa, che imbastisce nuove trame fatte da fili di un materiale etereo come i sogni e le liriche di un poeta.
L’artista tedesca Brigitte Dorn manifestò la sua inclinazione all’arte sin dall’infanzia. Fin da bambina amava disegnare, si è regolarmente esercitata e in seguito ha imparato la professione di restauratrice. Brigitte Dorn dà vita a opere su tela e su carta, vernici e acrilico ed elabora personalmente i soggetti dei suoi dipinti: figure umane, paesaggi, mucche. Non teme i più acuti contrasti di colore; con ogni pigmento possibile la sua arte si mette in gioco siano essi il rosso come il nero, i bianchi in tutte le loro sfumature o l’azzurro arioso. I suoi dipinti sono principalmente eseguiti con colori a olio o acrilici, ma l’artista ha sperimentato ed approfondito varie altre tecniche come ad esempio la litografia, i pastelli a cera o materiali “insoliti” come tubi di bicicletta rivestiti di cartapesta. Un tema molto caro all’artista è la montagna. Ha immortalato le amate montagne di giorno e di notte e, in maniera particolare, durante la fioca luce dell’alba; le sagome si distinguono nettamente, si notano in tutta la loro bellezza le spettacolari sfumature. Le ripide creste, le vette, le pareti verticali vengono rappresentate da linee piatte che vanno a formare forme a sé stanti attirando tutta l’attenzione dello spettatore che si proietta in queste rappresentazioni.
La mostra sarà visitabile dal 13 al 25 maggio alla Galleria Arttime di Vicolo Pulesi, 6 a Udine con il seguente orario: lunedì dalle 16.30 alle 19.00 e dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.00.