L’odissea di Mamadou e altre storie a Gli occhi dell’Africa
16 Novembre 2016PORDENONE. Secondo appuntamento giovedì 17 novembre alle 20.45 a Cinemazero, in sala Grande, con Gli Occhi dell’Africa, rassegna di cinema e cultura africana. La manifestazione, organizzata dalla Caritas della Diocesi di Concordia – Pordenone, Cinemazero e l’Altrametà, con il contributo dell’Amministrazione Provinciale e il sostegno del Comune di Pordenone, vede la partecipazione del Centro Culturale Casa A. Zanussi e l’associazione UNASp/ ACLI (Unione Nazionale Arte e Spettacolo) di Pordenone.
Ad aprire la serata il corto realizzato dai ragazzi e dalle ragazze dello Young Club di Cinemazero, che rientra nel progetto AFRICA/PORDENONE/ANDATA/RITORNO. Protagonista del filmato è Mamadou, un giovane senegalese che da un anno è residente nel nostro territorio. Davanti alla macchina da presa il ragazzo parla dei suoi sogni e della quotidianità, ma soprattutto racconta del viaggio, durato un anno, che dalla sua terra d’origine l’ha portato in Friuli.
A seguire Appena apro gli occhi, canto per la libertà di Leyla Bouzid (Tunisia, 2015; Premio del pubblico alle Giornate degli autori e Premio Label Europa Cinema alla Mostra del cinema di Venezia 2015). La storia è ambientata a Tunisi, nel 2010, poco prima della rivoluzione. Farah si è appena diplomata e la famiglia vorrebbe iscriverla alla facoltà di medicina. Lei non la pensa allo stesso modo: vuole vivere libera, scegliendo se stessa. Insieme al suo ragazzo e a un gruppo di amici ha messo in piedi una band. La voce di Farah canta i problemi del Paese, i sogni dei ragazzi, le ingiustizie. Vuole essere una cittadina attiva e impegnata nella difesa delle leggi civili, ma vuole anche divertirsi, scoprire l’amore e vivere la città di notte. Farah non conosce la cautela: sgattaiola fuori la notte per cantare nei locali, recita poesie in pubblico, rischia di pagare amaramente il suo comportamento.
Il costo del biglietto culturale è di 3 €, pensato per favorire una maggiore integrazione tra le varie realtà che arricchiscono il nostro territorio.