L’estate nell’arte
8 Luglio 2017UDINE. La Galleria Arttime di Udine presenta la mostra collettiva dal titolo “Summer Art 2017” dall’8 al 20 luglio. Partecipano: Paola Bega, Enrico Del Rosso, Gilles Renard, Aleksandra Bzdzikot, Francesca Morlacchi, Fiorenza Riello, Anna Maria Moramarco, Felis.
L’artista Paola Bega, nata a Ronchis in provincia di Udine, è sempre stata attratta dell’arte, in tutte le sue forme fin dalla prima infanzia. Ad ispirarla, i paesaggi del suo Friuli e quella rara sensibilità che la contraddistingue e che è il motore di tutte le sue opere. La volontà di esprimere e dare una forma tangibile alle emozioni ha trovato riscontro nella sua naturale capacità di estrapolare volti e sentimenti dalle sue interazioni personali. Paola è un’artista poliedrica che nel lontano 1965 ha iniziato a esprimersi grazie alla decorazioni della ceramica che l’ha portata, nel giro di alcuni anni, prima a modellare l’argilla e la creta, poi a dedicarsi alla scultura e, infine, a raggiungere la completa maturità grazie alla pittura, forma artistica che l’ha consacrata in modo definitivo. Talento, tecnica ma anche anni di studi e formazione grazie alle influenze dei grandi maestri, hanno plasmato le sue attitudini, declinando opere di fiori, paesaggi, ritratti e temi d’acqua con tecniche diverse: olio su tela, ma nche acrilico e acquerello. Un lungo percorso artistico quello di Paola Bega, che ogni giorno riparte e si rinnova e che continua a sorprendere con le sue creazioni.
L’artista friulano Enrico Del Rosso, nella ricerca di un suo segno personale è giunto alla conclusione che il significante più ovvio è il volto femminile in quanto primo elemento che un bambino riconosce e il primo che disegna, e lo ha assunto come suo oggetto artistico. Di questo volto ha abbandonato ogni riferimento alla realtà ed ha mantenuto solamente la linea che lo delimita e al cui interno ha aggiunto via via la sua narrazione. In questo modo esso è diventato un’icona, una forma in cui racchiudere in modo ordinato il suo messaggio, la sua immagine mentale, creando così il suo stile personale, il suo percorso di ricerca del bello. Le sue opere partono dalla semplicità più assoluta diventando ogni giorno più complesse, per ricercare poi di nuovo la semplicità quasi come una purificazione, espressione della necessità di comunicare la meraviglia del mondo che ci circonda, la poesia, la fantasia di questo creato per alcuni cinico e crudele, per altri miracoloso e splendido. Negli ultimi tempi Del Rosso, dopo un periodo che ha avuto come riferimento la pop art, ha inseguito una linea che cambiava di angolo e di spessore, riportando nello stesso tempo il colore quale elemento costitutivo dell’opera. Da qui al cubismo il passo è breve: la forma si è scomposta per perdere il suo significato realistico e acquisirne uno simbolico. Passando poi attraverso il surrealismo è giunto al recupero dell’uniformità cromatica e il suo percorso si è attualmente rivolto all’arte digitale.
All’età di vent’anni, un giovane Gilles Renard, si accosta al mondo della pittura, in seguito ad un approfondimento del disegno ed un periodo di studi alla scuola delle Belle Arti di Bourges. Nel 1976 avrà luogo la sua prima esposizione artistica a Salers, pittoresco paesino della Francia centrale. Le prime opere di Renard hanno un carattere prevalentemente figurativo, ma molto rapidamente subiscono un processo di metamorfosi, che le porta verso una concezione più astratta, onirica, ricca di spunti ed influenze impressioniste e cubiste. L’artista stesso vuole definire il suo stile come una forma di espressionismo astratto, dove si mescolano armoniosamente il suo studio, le sue ricerche sulla giusta unione delle forme e dei colori. L’universo artistico di Gilles Renard si concentra e si sviluppa sul tema del movimento, il quale ottiene importanza e valore grazie alle forme descritte e grazie allo studio delll’applicazione del colore. Le sue ricerche si concentrano sull’armonia e sull’omogeneità di questi diversi aspetti, sulla loro valorizzazione e la loro resa artistica. L’arte di Gilles Renard non ha una base formativa accademica, egli è un artista autodidatta, tutto quello che riesce a trasmettere deriva dal suo amore per le forme, dall’uso del colore, dalla sua passione per il mondo della pittura. La sua passione e la sua dedizione sono le armi che sfodera per poter comunicare la sua sensibilità ed impegno artistico.
Aleksandra Bzdzikot, nata in Polonia, vive in Svizzera a Zurigo dove crea i suoi dipinti. L’artista trova l’ispirazione negli ambienti naturali che rappresenta nelle sue opere con la tecnica ad olio e ad acrilico. È per lei infatti molto importante viaggiare e vedere posti sempre differenti in modo da avere un costante stimolo per la creazione di nuovi lavori. Per quanto riguarda i ritratti, Aleksandra predilige la riproduzione della bellezza femminile. Una donna, per lei, è la fonte della vita e ciò che di più bello c’è al mondo, deve essere dunque esposta e mostrata nella sua pienezza. Con le linee morbide e i colori delicati l’artista trasmette all’osservatore le emozioni più pure della bellezza femminile. Una bellezza ricca di contrasti che potrebbe essere, insieme, fragile e forte, chiara e scura, vivace e tranquilla. Attraverso i colori, usati con grande vivacità, l’artista non vuole solo rappresentare fisicamente gli oggetti o la natura ma anche il suo stato d’animo.
L’artista bergamasca Francesca Morlacchi, diplomata all’Istituto d’Arte Andrea Fantoni, ha poi frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera. Poliedrica, ma di stampo prettamente figurativo, predilige l’indagine sui corpi umani attraverso una talvolta spietata evidenza plastica dell’anatomia. Avvince il tratto plastico del segno che predispone la mente alla migliore assimilazione del concetto rappresentato. Il discorso esplora soprattutto la persona umana nella sua piena realtà di esistenza nella gioia e nel dolore. Il suo è un segno incisivo che non ammette titubanze di sorta, in perfetta aderenza all’originale di cui si serve. L’impasto cromatico le permette accostamenti tonali assai equilibrati, mai violenti seppur a volte fortemente contrastanti, allo scopo di meglio evidenziare l’interpretazione del soggetto rappresentato. Nei dipinti della Morlacchi ritroviamo la ricerca dell’espressione di un’umanità che pensa, medita, si raccoglie nel suo intimo, e che manifesta ansia, preoccupazione, ma anche dolore e sofferenza.
Fiorenza Riello, inizia la sua attività artistica nel 1997 frequentando corsi di disegno e pittura con capaci maestri che l’hanno saputa indirizzare verso una ricerca personale che ha dato origine a opere, a volte non convenzionali, che proiettano il soggetto in un mondo fantasticamente arbitrario. Con maestria e abilità, l’autrice s’immerge nelle atmosfere limpide della dimensione metafisica, nel silenzio infinito della natura in un’aura ricca di quiete dove la materia perde ogni fisicità. Unisce mirabilmente l’esperienza della pittura alle suggestioni del quotidiano, affida ai colori profondi e alla luce tersa le modulazioni di un sentimento, il romanticismo di un angolo solitario o l’espressione coinvolgente di un volto femminile. La delicatezza della pennellata, la sua sensibilità e la natura poetica fanno emergere una pittura dove forme e colori si perdono in un’atmosfera rarefatta, magica.
Anna Maria Moramarco è nata a Matera. Si laurea in architettura e studia pittura. Il tema centrale del suo lavoro è l’esplorazione di un mondo di forme plastiche del tutto personale, la compenetrazione e la crescita organica di volumi geometrici complessi. Di volta in volta, queste forme sono diventate architetture gigantesche a scala di paesaggio e, nei dipinti recenti, oscuri scorci di minacciose macchine da cui emergono corpi pietrificati. Anna Maria Moramarco si muove in uno spazio intermedio, al confine fra pittura, scultura e architettura, fra figurativo e astratto.
L’artista austriaca Felis (Elisabeth Strodl), iniziò a dipingere con alle spalle una formazione come pittrice su vetro. La fragilità del materiale, l’estrema precisione della tecnica e la ricchezza cromatica sono diventate quasi una marchio di fabbrica che ben si riflette anche nelle opere attuali. Il focus del suo lavoro è l’essere umano. La sua preferenza per i ritratti trasmette la curiosità dell’artista dei confronti dell’uomo, esprimendo sentimenti e sensazioni che aiutano a far luce sull’altro. Con la sua speciale tecnica ottenuta mescolando acrilico, inchiostro e gesso su carta, crea composizioni piene di emozione, passione ed energia positiva. I colori cangianti permettono, attraverso la loro interazione, uno sguardo empatico, dando alle opere una graziosa luminosità. Nei dipinti di nudo segue la corrente della bellezza percepita nella sua sensuale diversità, lasciando all’osservatore la curiosità di guardare dentro a sé stesso.
La mostra sarà visitabile dall’8 al 20 luglio nella Galleria Arttime di Vicolo Pulesi, 6 Udine con il seguente orario: lunedì dalle 16.30 alle 19 e dal martedì al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 19.