La fresca curiosità affettuosa dei bambini per de Kerangal
20 Marzo 2023PORDENONE. Si è divertita lasciandosi conquistare da tutta la freschezza e la spontaneità che soli i bambini sanno trasmettere, Maylis de Kerangal la scrittrice francese che fino a sabato 25 marzo sarà al centro del festival Dedica organizzato a Pordenone dall’associazione culturale Thesis.
Tre classi di prima, seconda e quarta delle scuole primarie cittadine (la Lombardo Radice, la Narvesa e la Gozzi) hanno infatti incontrato questa mattina l’autrice – un fuori programma che la scrittrice ha accolto con entusiasmo – negli spazi della sala esposizioni della biblioteca di Pordenone, dove da ieri è allestita la mostra “Amuri di petra. Lampedusa l’isola che c’è”, inserita nel percorso del festival.
I suoi piccoli lettori, che rappresentavano i 1.220 bambini di otto scuole primarie di Pordenone impegnati nei laboratori del progetto Dedica scuola condotti dall’associazione 0432, accompagnati dai loro insegnanti, si sono seduti composti e attenti sulle coperte rosse. Hanno incalzato Maylis de Kerangal, che ha al suo attivo anche due libri illustrati per l’infanzia, chiedendole i segreti del suo lavoro, raccontandole sogni e desideri, curiosità sui libri che hanno letto e mostrandole i lavori realizzati in classe.
La scrittrice ha avuto una risposta per tutti, ha raccontato di quand’era bambina e il padre leggeva a lei e ai suoi fratelli, ogni sera, per dieci minuti, una favola a puntate, lasciandoli curiosi e ansiosi di conoscere il seguito e ha sottolineato l’importanza e il valore della lettura. “Leggere rende la vita più bella, più grande e più emozionante – ha detto –e vi dà la possibilità di diventare voi stessi eroi del libro che state leggendo”.
Il festival prosegue oggi alle 20.45, nel convento di San Francesco con il primo degli appuntamenti di Dedica Teatro, la lettura scenica “A che punto è la notte” tratta dal libro “Lampedusa” di Maylis de Kerangal, sul palco l’attrice Lucilla Giagnoni e il musicista Paolo Pizzimenti.
Da ricordare che un folto pubblico è intervenuto domenica, nella biblioteca civica, all’inaugurazione della mostra “Amuri de petra”. Lampedusa, l’isola che c’è”, della fotografa friulana Mara Fella, ispirata al libro “Lampedusa” della scrittrice francese. Presentata dal curatore del festival Claudio Cattaruzza e dal critico e storico dell’arte Angelo Bertani, la mostra, 40 scatti in bianco e nero ritratti durante il viaggio sull’isola dell’autrice nel dicembre scorso, “quella terra circondata da un mare profondo”, si pone come un diario antiretorico per immagini, di umanità isolana e testimone indiretto di mille e mille d“Fare letteratura, per me che sono una donna bianca e privilegiata che vive a Parigi – ha dichiarato oggi – è il mio modo di partecipare a questo presente. Le immagini di Mara Fella aiutano a comprendere la materialità, la mineralità dei luoghi e evidenziano, attraverso le “prove” che la fotografa ci consegna, come la rotta migratoriaisperati sbarchi carichi di speranza.
Un racconto fatto in punta di piedi, il suo, che come sottolinea il curatore del festival pordenonese Claudio Cattaruzza, “non concede nulla allo spettacolo, al pietismo o alla denuncia, ma offre lo spunto per andare al di là di ciò che viene rappresentato”.
Maylis de Kerangal ha scritto il libro “A che punto è la notte”, titolo che nell’edizione italiana è diventato “Lampedusa”, dopo aver sentito alla radio, nel 2013, la notizia del drammatico naufragio in cui morirono 368 persone.
“Non sono andata a Lampedusa per fare un reportage – così Mara Fella -, ma per offrire una visione generale di ciò che accade sull’isola e ciò che ne resta una volta spenti i riflettori mediatici o della narrazione turistica, e per questo anche la scelta del bianco e nero. Ne è emersa una realtà di profonde contraddizioni, un luogo che è sia approdo che detenzione, di pescatori e di persone sbarcate che non si possono avvicinare e ho quindi scelto di raccontare attraverso gli oggetti che restano dopo il naufragio delle imbarcazioni, un’esperienza che per me è stata impressionante”.