Incontri d’arte all’Arttime
18 Febbraio 2017UDINE. La Galleria Arttime di Udine ospita la mostra collettiva dal titolo “INCONTRI D’ARTE 2017” dal 18 febbraio al 2 marzo. Espongono Michela Maricchiolo, Renato Sartoretto, Tiziano Ronchin, Carlo Gatti, Raiquen (Mirta Lucia Arduini), Davorka Azinovic, Ernest Kienzl.
Michela Maricchiolo, giovane lavoratrice piemontese e artista per passione, nasce ad Asti nel 1993. Si avvicina al mondo della pittura all’età di 15 anni. Negli anni seguenti cerca di affinare la sua tecnica frequentando corsi e studiando da autodidatta. Molto ispirata dal post impressionismo decide di andare a visitare il museo di Van Gogh in Olanda, rimanendo attratta da quel tipo di espressività. Nelle sue opere troviamo sia una sua personale rielaborazione del linguaggio figurativo, sia cenni di astrattismo. Questo perché per l’artista essere liberi significa accettare che il linguaggio sia funzionale al concetto che si vuole esprimere.
La pittura dell’artista trevigiano Renato Sartoretto è istintiva, senza i condizionamenti e senza i precisi influssi di correnti moderne, in cui il realismo delle cose è temperato da una costante liricità della visione. In essa si intersecano valenze diverse: la vita quotidiana, la fatica dei corpi, i lavori, le feste, il riposo, dove la vena, talvolta drammatica, dei temi si placa in cadenze poetiche di stimolante allusività.
Tiziano Ronchin fin da giovanissimo, nella sua Treviso, rivela uno spiccato interesse per il mondo dell’arte. Agisce per anni da appassionato autodidatta. Verso la fine degli anni ottanta sente il bisogno di raffrontarsi con le varie espressioni pittoriche. Frequenta con altri artisti locali lo studio del maestro Gianni Ambrogio fondando “il gruppo del Sagittario”. Nel frattempo compie diversi viaggi all’estero per meglio captare i vari fermenti dell’arte contemporanea. In questo periodo matura esperienze diverse. Con convinzione affronta una pittura informale che lo gratifica e lo stimola nella fantasia e ricerca.
Carlo Gatti è artista sensibile, attento, concreto. La sua libertà di espressione concede spazio ad una scelta tematica piuttosto intrigante, la cui resa pittorica si presenta decisamente elegante e delicata, offrendo all’osservatore la possibilità di spaziare in diversi contesti, reali o simbolici, ma accessibili a chiunque. Il modo di giocare con i colori è un’altra componente di rilievo nelle opere di questo artista: la preparazione a vista, il contrasto di chiaro-scuri, la combinazione di tonalità calde e fredde, ma sempre scure al fine di evidenziare una tavolozza alquanto scarna ed essenziale che permette a Gatti di creare opere semplici e personali che celano emozioni appartenenti ad un’identità molto forte e istintiva.
Nelle opere di Raiquen (Mirta Lucia Arduini) la trama cromatica che si declina in piccole pennellate circolari, fa emergere figure immaginifiche rivelate da una raffinata tavolozza, ricca di pigmenti meditati, che rappresentano poetici tasselli del creato. Le suggestive trasparenze tonali sono le voci di un paradiso ritrovato grazie alla magia del colore. Nei suoi lavori l’artista procede solo con la stesura dei colori per ottenere la riconducibilità delle forme, senza subire le limitazioni di un progetto segnico precostituito. Di straordinario impatto visivo ci appaiono questi concerti di colori modulati su cadenze prossime all’astrazione.
Sentimenti, fantasia e immaginazione sono gli elementi basilari delle opere dell’artista di origine croata, ma che attualmente vive e lavora in Germania, Davorka Azinovic. Ogni sua opera costituisce per l’artista una nuova ricerca e sperimentazione, in cui entra in contatto con nuove emozioni, nuovi linguaggi, tecniche, forme e espressioni. Da questo percorso artistico crea opere dinamiche intrise di umorismo, innovazione e passione, in cui si mescolano elementi di sogno e fantasia con racconti di storie reali e intuizioni. I temi raffigurati esprimono una profonda connessione tra la storia antica e l’età moderna. I materiali utilizzati spaziano dai colori acrilici, al legno, al metallo, fino all’utilizzo del tessuto e della carta al fine di creare volumi, movimenti e prospettive.
Per almeno 15 anni l’artista austriaco Ernest A. Kienzl si è dedicato al caleidoscopico fenomeno del segno come elemento fondamentale della comunicazione. Le origini dell’arte di Kienzl vanno indubbiamente ricercate nell’arte concettuale, in cui l’idea creativa non deve necessariamente essere realizzata dall’artista, ma emerge comunque in primo piano. L’interesse dell’artista è rivolto alla percezione umana, ad ogni cosa con cui entriamo in contatto giorno dopo giorno, a far emergere come gli individui elaborano le informazioni e le loro impressioni. La composizione modulare, quasi criptica, matematicamente concepita, dei suoi disegni, quadri e lavori, dimostra un tutt’uno segmentato in numerose varianti. La contrapposizione dei segni e il contrasto dei colori si fondono in un’unica armonia nelle opere di Kienzl.
La mostra sarà visitabile dal 18 febbraio al 2 marzo alla Galleria Arttime di Vicolo Pulesi, 6 Udine con il seguente orario: lunedì dalle 16.30 alle 19 e dal martedì al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 19.