In viaggio per Samarcanda L’itinerario in un concerto

21 Settembre 2022

GORIZIA. Musica Cortese, il Festival internazionale di musica antica nei centri storici del Fvg promosso da Dramsam – Centro Giuliano di Musica antica, giovedì 22 settembre condurrà il pubblico in un affascinante itinerario musicale a Samarcanda. Villa Vipolze in Slovenia ospiterà alle 20 Viaggio a Samarcanda, evento realizzato in collaborazione con il festival Flores Musicae.

In scena l’Ensemble Rahli, con Carla Babelegoto (voce), Miriam Encinas Laffitte (flauti e percussioni), Giovannangelo De Gennaio (voce, viella, flauti e cornamusa) e Peppe Frana (liuto, oud e rebab afghano). Il concerto sarà preceduto alle 19 da una visita guidata della Villa, in italiano e sloveno. Tutti gli appuntamenti della rassegna sono a ingresso gratuito, con prenotazione consigliata scrivendo a dramsamcgma@gmail.com

Nella primavera del 1403 re Enrico III, “l’infermo”, ordina al suo ciambellano Ruy Gonzalez de Clavijo di guidare una missione diplomatica diretta alla corte di Tamerlano a Samarcanda. I diecimila chilometri che separano Cadice e l’odierno Uzbekistan diventano oggetto di un diario di viaggio dal piglio più scientifico che letterario, che descrive con dovizia di particolari e aneddoti l’Italia meridionale, il Dodecanneso, Costantinopoli (dove il convoglio sosterà alcuni mesi), l’Armenia, la Persia, deserti e montagne lungo la Via Della Seta. La meta viene raggiunta l’8 settembre 1404.

Il concerto si propone appunto di ripercorrere le orme di Gonzalez de Clavijo e dei suoi carovanieri su due livelli: quello storicogeografico, toccando repertori di alcuni dei luoghi descritti in un itinerario musicale che partendo dai canzonieri spagnoli del XV secolo giunge ad immaginare una musica del periodo Timuride ricostruita attorno alle poche composizioni superstiti di Abd al-Qadir Maraghi, musicista, teorico e poeta morto a Samarcanda nel 1435. Infine quello “culturale”, ibridando nell’esecuzione strumentazioni e stilemi propri della penisola iberica cristiana del tardo medioevo con quelli della variegata koinè Islamica che proprio dall’Asia centrale estendeva le sue propaggini fino al sultanato di Granada.

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