Composizioni astratte
3 Febbraio 2017UDINE. La Galleria Arttime di Udine ospita la mostra collettiva dal titolo “COMPOSIZIONI ASTRATTE” dal 4 al 16 febbraio, con gli artisti: Sebastiano Altomare, Liana Polato, Fabio Brambilla, Marina Berra, Claudio Puglisi, Riccardo Pezzoli, Manlio Allegri, Rolando Zucchini.
Sebastiano Altomare vive e lavora a Siracusa. La sua ricerca si sviluppa sulle tematiche geometriche e costruttive. Volge particolare attenzione alla sperimentazione e alla composizione di forme nello spazio associate a colori luminosi tendenti allo spirituale come l’oro e l’azzurro. Altomare è uno dei veterani su cui pubblico e critica hanno puntato più volte l’attenzione, per la sua espressione creativa che indugia su forme geometriche nel tentativo di farle uscire dalle due dimensioni per arrivare al tridimensionale, quasi alla scultura.
L’incontro tra segno, colore e materia plasmata definisce le opere di Liala Polato, costruite con coreografie dai rimandi geometrici, in un unico fluire cromatico. L’artista realizza opere che dal bidimensionale tendono alla tridimensionalità in una progressiva crescita e evoluzioni: per le sue composizioni sceglie di utilizzare materiali tattili e naturali quali legno, fili , tessuti, ciottoli e su questi stende il colore alternando spessori e densità, creando un crescendo ritmico declinato in campiture ampie e di consistenza quasi plastica, a cui fanno da contrappunto dialettico sottili guizzi di pigmento. I vuoti sembrano prevalere sui pieni grazie a un efficace processo di rielaborazione e sintesi messo in atto dall’artista. Questi lavori, frutto di una solida abilità tecnica e di una profonda sensibilità nell’estrapolare e rimodellare elementi del reale, permettono una lettura colta, intessuta di gioia di vivere, che accompagna l’osservatore in un viaggio tra le pieghe dell’inconscio.
Fabio Brambilla, libero professionista e appassionato da sempre all’arte, autodidatta, predilige la pittura astratta e informale con variabili cromatismi. Brambilla non ha un linguaggio univoco, ma è portato a sperimentare sempre nuove tematiche alla ricerca di ispirazioni esterne possibilmente naturali. Fabio Brambilla è un artista animato da un profondo amore per il colore; dalle sue opere, sicure e serene al tempo stesso, esce prepotente la forza delle tinte che – nella loro purezza cristallina – si avvicinano, si contrappongono, s’intersecano, si allontanano. Un artista a cui piace anche giocare con le varie texture e presentare sul medesimo supporto diverse tecniche – dall’acrilico al collage – senza mai far perdere ai suoi lavori forza, sicurezza e gioia del colore. Un’arte come un fuoco d’artificio in cui convivono sorpresa, impatto e limpida bellezza.
Marina Berra, artista milanese, da sempre amante dell’arte, inizia a dipingere prima come autodidatta, ed in seguito seguita da maestri privati. Si cimenta all’inizio con una pittura di tipo figurativo. Capisce però, ben presto, che questa modalità di espressione non è adatta a lei. Non le permette, infatti, di far emergere la sua interiorità, di sentirsi libera. Comincia quindi a sperimentare nuove modalità espressive a lei sempre più affini. Le sue opere nascono da un processo introspettivo che la conduce ad esprimere stati d’animo ed emozioni personali. I colori accesi e vivaci, presenti nelle sue tele, esprimono concretamente il suo amore per la vita e l’energia che sente pervadere tutto l’Universo.
Per Claudio Puglisi la ricerca della bellezza e dell’armonia dell’ambiente esterno e circostante hanno concentrato fin da piccolo la sua attenzione. Inizialmente l’espressione della sua indole artistica si è sviluppata con la pratica musicale e, solo in seguito con la pittura. Queste due forme d’arte hanno contribuito a plasmare il suo percorso artistico. Puglisi sceglie di non titolare le opere, ma lascia semplicemente alla sensibilità dell’osservatore la facoltà di interpretare, attraverso le vibrazioni insite nella fluidità del colore, i movimenti e le sfumature che scaturiscono dal suo mondo interiore, quello delle emozioni e quello più profondo dell’inconscio e dell’anima. Nel dipingere egli consente al colore di esprimersi in modo astratto, di comporsi in un equilibrio armonico, per poi estrarre dal suo contenuto una rappresentazione, un’idea, un motivo, un particolare, una figura.
Da un punto di vista strettamente estetico le opere di Riccardo Pezzoli si basano sull’uso garbato ma deciso del cromatismo a cui corrisponde un’essenzialità geometrica, frutto non solo di approfondito studio ma pure di elementi prerazionali… Ciò consente al fruitore di crearsi quell’atmosfera esoterica che i quadri sanno emanare. Per Pezzoli la sfumatura (l’ombra trasparente, la traccia segnica) non appartiene alla categoria dei fenomeni fisici, ad un presente che si consuma nell’immanenza del momento percettivo, ma proviene da un altro spazio e da un’altra storia inscritta nei recessi della memoria o nella dimensione del sogno.
La musica viene recepita attraverso l’udito, l’opera pittorica attraverso la vista, ma chi suona o chi dipinge spera sempre di riuscire a pizzicare le cosiddette corde dell’emozione. Questo è il pensiero dell’artista Manlio Allegri il quale, abbandonando le cosiddette correnti pittoriche che limitavano la sua libertà di espressione artistica, ha smesso di usare i classici materiali del pittore e ha iniziato un nuovo percorso con materiali alternativi e ha cambiato l’approccio concettuale verso la realizzazione dell’opera: lavorando con la mente sgombra dalla ricerca della bellezza, dall’obbligo di rispettare i canoni pittorici, realizza opere originali e spontanee dove la trasparenza del plexiglass e gli effetti di luce si combinano con i colori delle sue composizioni.
Nella pittura di Rolando Zucchini e nelle installazioni il suo lavoro è stato sempre caratterizzato da un uso diversificato dei materiali e delle tecniche pittoriche. Una sperimentazione continua tesa a sollecitare le potenzialità espressive della materia e del colore. L’artista si mette a disposizione della pittura e diventa tramite della sua espressività. Per certi aspetti è il quadro stesso che lo guida, gli suggerisce le varianti del suo divenire, gli dà l’idea di un altro quadro e di un altro ancora. In questa disponibilità egli risente di umori, di emozioni, emotività, esigenza di razionalità, di un incerto ordine, ma ciò non prevarica e non assoggetta la materia e il colore. Una pittura astratta, segnica, gestuale: una pittura di sentimento. Il pensiero che lo anima nel suo lavoro è quello di stimolare l’idea che l’uomo è un viaggiatore straordinario nell’infinito del cosmo.
La mostra sarà visitabile dal 4 al 16 febbraio alla Galleria Arttime di Vicolo Pulesi, 6 a Udine con il seguente orario: lunedì dalle 16.30 alle 19.00 e dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.