Arte Viva. W l’Arte: collettiva
23 Novembre 2019
Opere di Yuri Biagini
UDINE. La Galleria ARTtime di Udine presenta una mostra collettiva d’arte intitolata “Arte viva, w l’Arte!” che avrà luogo dal 23 novembre al 10 dicembre. Alla rassegna prendono parte gli artisti: Claudia Beraldo, Yuri Biagini, Gianluca Cosenza, Alberto Fiorenzato, Mila Mecchia, Fulvio Musina (Il Signore dei Pennelli), Maria Spoto e Monica Vaccari.
Dopo il Diploma di Operatore progettista Design all’ lstituto Tecnico Vendramin Corner di Venezia, Claudia Beraldo ha conseguito la Laurea in Lettere con indirizzo artistico all’Università Ca’ Foscari di Venezia; successivamente ha approfondito la conoscenza della pittura ad olio nello studio/galleria del pittore veneziano Alberto Candian. Ora Claudia Beraldo è seguita dal Maestro Luigi Voltolina che le ha dato la possibilità di proporre la sua prima mostra personale nel 2016 a Mestre alla Galleria San Lorenzo. Dal 2016 espone nella Galleria Città di Padova di cui è socia dal 2019. Le ultime mostre collettive sono state a Padova, a Venezia, e la personale alla Galleria Spazio Bianco di Mestre che la proporrà alla prossima Arte Fiera di Padova.

Opere di Maria Spoto
Nelle opere di Yuri Biagini c’è un ritmo interiore “dipinto” dalla gamma di segni, linee e movimenti, in cui la personalità dell’osservatore è invitata ad addentrarsi, con la consapevolezza che sarà un viaggio le cui coordinate emotive superano la realtà, ma allo stesso tempo, come un boomerang, riportano nella realtà. Le composizioni sembrano pensate con un apparente disordine, ma in realtà tutto ha una specifica funzione concettuale. L’opera nasce con uno specifico titolo nella mente dell’artista, ma non sempre la visione dell’osservatore ne percepisce la stessa entità concettuale. Una pittura che esprime la libertà di visione dell’artista coadiuvata dalla sua sensibilità caratteriale che scaturisce una realtà illustrata e suggestiva i cui parametri di interpretazione sono nelle mani del fruitore.

Opere di Gianluca Cosenza
Gianluca Cosenza sperimenta l’arte, si intensifica in lui la ricerca di forme ed espressioni finalizzate ad esprimere al meglio gli stati d’animo, le sensazioni che ognuno di noi quotidianamente vive; i ricordi, le idee più intime del nostro io trovano una loro espressione in forme armoniche tra loro legate da quell’equilibrio mentale che tutte le assembla e associa. Pertanto il fine dell’artista è quello di rappresentare in una scenografia virtuale gli stati dell’animo umano, l’affettività più intima, l’attesa di una risposta ad una nostra sensazione, ad un desiderio nascosto, ma le sensazioni umane sono anche negatività, vizi, frustrazioni, il desiderio di evadere dalla realtà giudicante, di svincolare il nostro proprio e intimo essere dai vincoli del consolidato, da una quotidianità che ci impone forme prestabilite.

Opere di Fulvio Musina
Alberto Fiorenzato, artista padovano-trentino, esordisce a soli 19 anni con una mostra a Padova. Erano opere in cui prevaleva una grafica surreale, che guardava soprattutto a Dalì, alle sue opere inquietanti. Il suo immaginario è fatto soprattutto di alberi: di alberi solitari o di alberi in associazione, ovvero di boschi, in lavori che lui connota spesso con titoli estesi, meditativi e lirici. Il suo è un lungo viaggio attraverso gli alberi e i boschi, in tavole quasi monocromatiche, un viaggio dantesco tra “selve oscure” in cui alla fine, impensabilmente, esplode il colore. I paesaggi invece sono specialmente quelli dei Colli Euganei, vicini a Padova in cui Alberto rivela anche la sua abilità di architetto e quindi particolarmente affidabile sia nella prospettiva di ampi spazi, che negli scorci architettonici.
Mila Mecchia, udinese, è figlia d’arte: la madre dipingeva e dalla stessa ha ereditato la passione per la pittura che ha coltivato come autodidatta fin dall’età di 15 anni. Ha esposto in passato in varie sedi, poi è subentrato un periodo di stasi. Ha comunque sempre continuato a dipingere in privato. Mila Mecchia dipinge a olio, tempera e acrilico su tela, cartoncino telato e legno, disegna a matita e carboncino. Effettua anche opere musive di cui si è appassionata da tre anni. I temi dei suoi quadri sono svariati: predilige lo stile figurativo, però dipinge anche astratti. Oggetto dei suoi quadri sono figure umane, paesaggi, fiori e raffigurazioni di fantasia. Lo stile è personale non facilmente definibile: un cromatismo molto sviluppato ed un espressionismo non ascrivibile a quello classico.

Opere di Claudia Beraldo
Fulvio Musina è un artista giuliano che ha iniziato a dipingere nel 1970, come autodidatta. Musina è entrato in piena attività artistica nel 1979 con la sua prima mostra personale. Successivamente si è perfezionato nel disegno primario, ed ha appreso l’arte figurativa: il suo repertorio tecnico spazia dal disegno, ai murales, alla pittura ad olio, alla tempera, all’acquarello, all’acrilico, ad altri materiali di supporto ed i soggetti vanno dal paesaggio, al ritratto, alle copie d’autore, alla metafisica, all’astratto, al surrealismo, all’arte fantasy, al polimaterico, alle sculture e alla grafica computerizzata. Le sue opere non vanno guardate ma lette per scoprire il profondo dell’intimo umano dell’artista, lui ci mette il cuore e l’amore per un’arte che lo guida in una visione profonda dell’insieme pittorico.
Lo stile personale della pittrice Maria Spoto di rappresentare le sue opere, si distingue in ogni periodo della sua brillante carriera artistica in continua evoluzione: dal figurativo fino all’informale. L’artista si esprime attraverso le venature policrome dove sfondo e figura si fondono insieme, o con una pittura che sulla tela viene campita a larghe macchie monocromatiche. Giunge sino all’astrattismo geometrico-modulare con l’inserimento di elementi figurativi. Propone i suoi soggetti con tecniche sempre nuove e all’avanguardia, in un contesto surreale, dove l’artista prepara le sue tele rappresentando la loro bidimensionalità attraverso la linea orizzontale e verticale e con l’inserimento della sfera per esprime la terza dimensione.

Opere di Alberto Fiorenzato
La poesia è ovunque intorno a noi, nelle cose che ci circondano ogni giorno e a cui raramente prestiamo attenzione, soffermandoci fuggevolmente sull’insieme, per poi passare oltre. E’ questo che sembra vogliano farci notare le opere di Monica Vaccari: esse paiono non nascere mai casualmente, ma originarsi come frutto di un “momento di visione”, una riflessione che svela nuove prospettive mai esplorate prima. Grande importanza in questi lavori assume la luce: vi sono riflessi che valorizzano le qualità cromatiche, o bagliori improvvisi illuminanti particolari altrimenti trascurabili, ma anche un certo evidente baluginio negli sguardi, il quale suggerisce le profondità insondabili dell’animo umano e denota il carattere, i dipinti di Monica Vaccari creano degli autentici “ambienti vivibili”.
La mostra sarà visitabile dal 23 novembre al 10 dicembre nella Galleria ARTtime di Vicolo Pulesi, 6 a Udine con il seguente orario: lunedì dalle 16.30 alle 19 e dal martedì al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 19. Ingresso libero.