Armonie astratte all’ARTtime

10 Novembre 2018

UDINE. La Galleria ARTtime di Udine presenta una mostra collettiva internazionale di pittura astratta dal titolo “Armonie astratte” che sarà visitabile fino al 22 novembre. Partecipano i seguenti artisti: Lorenzo Ludi, Karl – Karol Chrobok, Marina Denti, Patrizia Pacini, Renzo Sbolci, Traude S. Mihalopulos e Antonio Zucchiatti.

Occorre predisporsi mentalmente ed emotivamente per poter leggere i lavori di Lorenzo Ludi, bisogna essere capaci di portare il nostro sguardo oltre, come peraltro conviene di fronte ad ogni linguaggio dell’arte che ha origine nelle zone più arcaiche della nostra sensibilità; per questa strada puoi trovare anche il diapason tra te e gli altri stati d’animo dell’autore. Soltanto liberandoci dalle nostre categorie mentali e culturali riusciamo ad attivare gli stessi circuiti neurali corrispondenti alle azioni ed alle emozioni rappresentate dalle sue immagini: esse vanno scrutate, studiate con la stessa attenzione che poniamo verso l’arte di ogni artista dell’espressionismo astratto.

S’intuiscono molte immagini sull’area della superficie colorata, che è quasi completamente coperta da forme accessorie ed elementi compositivi, ma esse rimangono visibili ai margini delle composizioni. Karl-Karol Chrobok era in origine un disegnatore e un incisore, discipline in cui la linea ha un significato speciale. Ha mantenuto questo metodo di lavoro disegnando anche con il pennello. La linea è come un filo rosso che attraversa un evento che si snoda lentamente, delinea le aree e non è mai vuota. Pertanto le opere di Karl-Karol Chrobok sono così stimolanti che lasciano libera l’interpretazione di sfogarsi a proprio piacere.

Marina Denti nasce a Venezia e vive per un periodo tra Milano e Torino dove comincia a frequentare l’Istituto d’Arte che la porta ad ottenere la maturità artistica nella sede di Venezia (dove già da tre anni si era trasferita) e dove poi frequenta la facoltà di Architettura. Nel suo lavoro si può intravedere la fusione tra il colore ed il movimento sinuoso della danza, i due mondi che caratterizzano la vita dell’artista. Con il passare del tempo la sua tecnica continua a cambiare, grazie alle energie che le trasmettono i grandi maestri d’arte come ad esempio i futuristi (Depero in primis) rielaborando le opere secondo stati d’animo ed emozioni.

Attraverso i suoi dipinti Patrizia Pacini trasmette una sensibilità spiccata verso la profondità misteriosa della natura umana e una volontà di trasmettere un messaggio di andare oltre il pragmatismo e la materialità del conosciuto, verso una ricerca più profonda di se stessi. La percezione della propria energia femminile spinge Patrizia a creare e dare vita ai suoi quadri e alle sue installazioni che spesso richiamano tematiche legate alla donna, alla spiritualità e alla ricerca di un nuovo modo di scoprire se stessi attraverso le emozioni che le opere suscitano.

Le opere di Renzo Sbolci forniscono una nuova interpretazione dell’orizzonte, per come lo abbiamo conosciuto: esso si è perso, collassato e frammentato in una pioggia di linee e in un pugno di polvere. L’artista livornese, ormai di casa a Ferrara, prosegue la sua ricerca iniziata negli anni ’80 con un breve periodo figurativo ispirato dall’opera di Giorgio Morandi; passata poi attraverso studi più informali e materici con i lavori su più tele accoppiate fino a raggiungere, negli anni 2000, la maturità… del legno con opere tridimensionali dove l’artista gioca con il pieno e il vuoto e con i pastelli direttamente passati sui tasselli dei suoi non-mosaici.

La pittura di Traude S. Mihalopulos è tutta una conquista di luce e vibrazione cromatica di segno mediterraneo, come se prendesse forza ed espressione da un vulcanico approccio identitario. Essa si piega, si articola senza retorica, con un gesto libero e asciutto, contemporaneamente. Una pittura tutta immersa nella ricerca di una cifra espressionista e informale, praticata con orgoglio e senza tentennamenti. La sua sembra una lingua artistica globale e senza tempo, anche se è la rappresentazione di un pensiero ben definito all´interno di scelte consapevoli e ben calibrate. L’artista ama sperimentare e misurarsi con tecniche e soggetti sempre differenti, segno di un’instancabile potenza creativa.

Con entusiasmo e senza freni Antonio Zucchiatti si lascia andare nella sua pratica pittorica all’impulso frenetico esternando così una carica energetica straordinaria formulata attraverso il gesto, il colore, il segno, la materia e l’ardito impianto immaginativo. Una pittura, la sua, estremamente dinamica con rilevanti propensioni alla trasgressione e con clamori visivi davvero insoliti soprattutto in certe opere dove la costruzione è più complessa e magmatica. Al dinamismo coopera in modo determinante il colore acceso, espressionistico, fiammeggiante, passionale. I suoi rossi sembrano usciti dalla fucina di Vulcano e scaraventati in modo irriverente sulla tela.

La mostra sarà visitabile fino al 22 novembre nella Galleria ARTtime di Vicolo Pulesi, 6 Udine con il seguente orario: lunedì dalle 16.30 alle 19 e dal martedì al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 19. Ingresso libero.

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