AnimalKids, piccolo festival d’animazione a Pordenone
11 Dicembre 2016
Merlot
PORDENONE. Fa tappa anche al Natale a Pordenone il Piccolo Festival dell’Animazione, evento promosso dall’associazione Viva Comix con Animateka di Lubiana, il supporto di Regione Fvg e con la direzione artistica di Paola Bristot, che porta alla ribalta la migliore produzione di disegno animato d’autore proveniente da tutto il mondo. Lunedì 12 dicembre in collaborazione con Cinemazero in Biblioteca Civica, che già ospita nei propri spazi espositivi la mostra Mattoni Animati di Fulvia Spizzo, alle 19 ci sarà AnimalKids: corti di animazione per ragazzi.

Arzena Velenifera
In programma la proiezione di una quindicina di corti provenienti da Italia, Estonia, Repubblica Ceca, Svizzera, Germania, Polonia, Russia, Belgio, Ungheria. Merlot di Marta Gennari e Giulia Martinelli ha già vinto numerosi premi a importanti Festival d’Animazione, tra cui uno per l’originale sound design che si basa sui suoni ricavati dalle bottiglie. Corner – dalla grafica molto raffinata e curata con soluzioni sorprendenti per il loro minimalismo – di Lucija Mrzljak, è una prima italiana. Borderlines di Hanka Nováková riflette sulla difficoltà della condivisione degli spazi, metafora stringente del presente che mette in discussione le appartenenze e i valori legati alla territorialità. Hypertrain di Etienne Kompis e Fela Bellotto ha vinto il Swiss Youth Award 2016, conferito dalla giuria dei giovani a Fantoche – International Animation Film Festival Baden. Immersion di Lalita Brunner predilige i colori pop e monta le immagini una sull’altra, sfruttando le potenzialità dell’animazione digitale in 2D. La definizione tecnica di questo frazionamento e montaggio di immagini simultanee è Split Screen. Arzena Velenifera di Ludovica Ottaviani, Anna Sireci e Maria Testa sviluppa in modo ironico e con un humor noir il tema della gelosia; la grafica riprende lo stile degli anni ’30, epoca in cui si sono svolti i fatti cui si ispira.

Borderlines
Jazz Orgie di Rubina Irina parte dallo sviluppo di forme astratte elaborate da citazioni di artisti del Costruttivismo e Astrattismo novecenteschi. Beside yourself di Karolina Specht esplora in modo originale il concetto di spazialità e di ingombro in un fluttuante e metafisico bianco e nero. Analysis Paralysis di Anete Meleceè realizzato con i pennarelli e rivisto in photoshop da un’artista, per mettere a fuoco con sagace ironia i tic, le paure, le frustrazioni, ma anche i sogni delle persone. The Shrapnel di Dmitry Ivanov ha una trama stringente per sintesi grafica e narrativa. DINO or something di Magdalena Pilecka è una miniserie in pillole di sketch che ha per protagonista un fantomatico quanto assurdo dinosauro Dino. Mirror di Anna Lytton sfrutta la grande suggestione della corporeità fisica e l’astrazione “reale” del disegno. Camouflage di Imge Özbilge si caratterizza per l’iperdecorazione delle immagini con ascendenze che rievocano l’impero Ottomano e il disegno e la grafica occidentali. Cosmic Jacuzzi di Takács Anikó si distingue per il senso del ritmo, la caratterizzazione dei personaggi, la rappresentazione grafica stilizzata, il montaggio sequenziale.