Alla Galleria Arttime è il momento dell’arte astratta
18 Marzo 2017UDINE. Appuntamento con l’astratto è il titolo della mostra collettiva che sarà possibile visitare alla Galleria Arttime di Udine fino al 30 marzo, per ammirare le opere di: Giuseppe Lippi, Eleonora Santanni, Marijan Novak Slunjski, Franco Salituro, Adrijana Tijardovic, Giuseppe Miceli, Raimondo Cefaly.
La tecnica del pittore Giuseppe Lippi si presenta così originale per la sintesi plastica nel misterioso chiaro-scuro, per la monocromia sulle terre, da configurare un biglietto da visita inequivocabile. E infatti l’artista ha già una storia di solitario espressionista: si direbbe che prima della pittura viene in lui il sentimento, quel suo amaro esistere, ma poi la pittura si tinge così di amaro d’essere tutt’uno col sentimento. L’astrazione di Lippi ha radici che affondano nella realtà più di quanto il primo impatto con i suoi quadri lasci immaginare. Nella sua ricerca artistica attraverso le infinite possibili variazioni del nero, si incammina in nuove prove di collages e contaminazioni materiche talvolta realizzate sulle trasparenze dell’involucro della tela e con forme ottenute con pagine di giornale accartocciate, strappate, “ferite”.
La ricerca di Eleonora Santanni sui materiali si coniuga con la sensibilità per la moda e il colore che le viene dalla sua storia familiare, sua madre infatti viene da una vita di esperienze sartoriali. Ogni tema dei suoi quadri polimaterici è ispirato a un’esperienza personale e viene rielaborato con un processo complesso di disgregazione e ricomposizione. Allo stesso modo con cui ognuno di noi filtra le proprie esperienze e le ricompone in un quadro più ampio che è la vita stessa. Ogni opera è per Eleonora un momento di vita in più, che si affianca a quella di donna, di madre, di moglie e di avvocato. Grande amore per i materiali, specialmente quelli legati alla natura, e una fantasia inesauribile per le composizioni cromatiche che anche quando sono buie e scure, trasmettono un’energia e una vitalità pari alla straordinaria vivacità dei suoi occhi. La sua ricerca continua e nel cassetto ci sono già molti progetti, da portare avanti da sola ma anche insieme ad altri, perché come la vita, anche le opere d’arte sono un’esperienza corale.
Marijan Novak Slunjski vive per dipingere. La grande forza espressiva propria di Slunjski trova il modo di liberarsi nella pittura rendendo i suoi quadri dei veri e propri testimoni d’esistenza. Io esisto in quanto dipingo, la pittura invera e dà senso alla mia presenza nel mondo. Il contatto con la materia e l’empatia che l’artista prova per questi colori che il figurativismo vorrebbe stretti entro i limiti angusti del disegno sprigionano un’energia emozionale a cui è difficile rimanere immuni: travolto dal colore e dai movimenti ampi, generosi, che sembrano abbracciare l’Arte stessa, lo spettatore non può che prender parte a questo movimento vitale circoscritto che lo tocca e lo rimanda a qualcosa di aldilà della pura esperienza estetica. A tenere a bada quest’urgenza creativa ci pensa una pari padronanza delle tecniche del linguaggio pittorico, che possiamo individuare nei segni precisi e mai stucchevoli tracciati ora sulla tela ora sul cartone, con l’utilizzo del pennello e spatola o di più inusuali mezzi e materiali, come per esempio le sabbie delle grandi tele. Tutti i lavori di Slunjski portano in luce una componente dialettica, fra gli spazi pieni o vuoti, tra l’alto e il basso come inizio e punto d’arrivo di un segno, come il punto della goccia con lo sfondo di preparazione.
Il geometrismo lirico figurale dell’evoluzione pittorica di Franco Salituro matura in oltre un trentennio di esperienze. Al centro della sua pittura si colloca il rapporto tra l’uomo e l’ambiente, interpretato nei suoi aspetti relazionali e psicologici. Le sue immagini inquietanti e simboliche irrompono con una carica fortemente ironica ed ambigua. Dopo aver abbandonato la pittura tradizionale, avviata nel periodo di formazione al Liceo Artistico, fatta di paesaggi, nature morte e ritratti, inizia un lungo percorso artistico di ricerca, che parte da una pittura post-futurista sino a raggiungere un segno-sigillo artistico personale, con il quale esprime il suo pensiero-concetto. Siamo di fronte ad un nuovo tipo di pensiero creativo, del quale l’artista è annoverato tra i capiscuola.
Adrijana Tijardovic è nata in Croazia nel 1980 e risiede in Italia dal 2000. Cresciuta in una famiglia di artisti, sviluppa un rapporto particolarissimo ed estremamente personale con la pittura sin dalla infanzia. Le arti figurative rappresentano da sempre una costante opportunità di interazione e una concreta possibilità di espressione della propria personalità. Con le sue opere si ispira all’Astrattismo Evocativo attraverso la ricerca dell’istologia delle emozioni e l’esaltazione dell’armonia nucleare. Il segno pittorico è particolarmente riconoscibile ed originale. L’artista segue un percorso personale di studio e sperimentazione. La dimensione cromatica si fonde al vigore gestuale. I colori vengono sapientemente orchestrati ed esaltati dal tratto pulsante, divenendo il fulcro di ciascuna opera. La pittura di Adrijana Tijardovic è espressione dei più remoti impulsi che abitano l’animo, ed è caratterizzata da un continuo ed incessante dinamismo cromatico.
Giuseppe Miceli, laureato nel 1975 all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, si è sempre interessato di progettazione architettonica ed arredamento. La sua formazione è quindi quella del disegno tecnico e geometrico. Da poch
i anni ha iniziato a trasferire nella pittura le proprie esperienze professionali, prima con le “tempere” su carta ed ora con gli acrilici spatolati su legno compensato. Il suo è uno stile originale in cui l’introspezione profonda lo porta ad esprimersi attraverso un astrattismo di grande valenza comunicativa ed emozionale.
Due anime espressive caratterizzano la vita artistica dell’artista calabrese Raimondo Cefaly, una di impianto figurativo e l’altra segnatamente concettuale-neo astratta. Gli impasti colorici prediletti dominati dai rossi, dai gialli e dai blu restituiti alla loro purezza primaria, sono il frutto della sua origine culturale mediterranea. L’artista convoglia una fertile espressività mediando nel vibrare dei colori le pulsioni dell’animo e le mille vibrazioni affioranti dall’osservazione attenta della realtà, sopratutto paesaggistica, della sua terra. Vi germinano umori e luci densi di ardore mediterraneo, in vitali ritmi compositivi, dove la materialità delle forme si stempera in simbolica essenzialità. La sua tecnica ha tratti informali, con qualche richiamo al dripping e con motivi di chiara matrice espressionistica. Il suo gesto è sicuro ed energico, capace di imprimere sulla tela pennellate decise da cui prendono vita brillanti movimenti colorati.
La mostra sarà visitabile dal 18 al 30 marzo alla Galleria Arttime di Vicolo Pulesi, 6 Udine con il seguente orario: lunedì dalle 16.30 alle 19.00 e dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.00.