Premio Cortina in finale

27 Agosto 2013

CORTINA D’AMPEZZO. Da tre anni il Premio Cortina d’Ampezzo premia la migliore opera di narrativa e il miglior libro che parla di Montagna. E mercoledì 28 agosto, alle 17, al Cinema Eden di Cortina, si terrà la serata culminante della terza edizione premio, con la proclamazione a sorpresa dei vincitori nelle due categorie. Per l’edizione 2013 del Premio la terzina finalista nella narrativa è tutta al femminile. Sono infatti i romanzi Lucy di Cristina Comencini (Feltrinelli), Come se niente fosse di Letizia Muratori (Adelphi) e Piangi pure di Lidia Ravera (Bompiani) i finalisti assoluti del Premio intitolato alla Regina delle Dolomiti. Finalisti del Premio della Montagna Cortina sono invece Radici montane di Roberto Einaudi (Aragno), Il passaggio dell’orso di Giuseppe Festa (Salani), Point Lenana di Roberto Santachiara e Wu Ming 1 (Einaudi). Condurrà la serata Tiberio Timperi.

Il Premio vede all’opera due Giurie di qualità, composte da figure di primo piano della cultura, dell’editoria, della stampa e dell’impresa italiana, guidate da Gian Arturo Ferrari e da Arrigo Petacco. Presidente del Premio è Vera Slepoj, responsabile Francesco Chiamulera. Fin dalla prima edizione del Premio Cortina d’Ampezzo viene attribuita al vincitore una speciale creazione in oro. Quest’anno l’opera è realizzata appositamente dal maestro d’arte e orafo Roberto Zampieri, della Zampieri 1828, che riproduce il logo del Premio. Al vincitore andrà inoltre uno speciale occhiale Salmoiraghi&Viganò. Al vincitore del Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo va un’opera di eccezionale valore artistico, “Il sogno del Poeta”, realizzata dallo scultore Maurizio D’Agostini.

Giovedì 29 agosto, alle 12, alle pendici delle magiche Cinque Torri di Cortina, sul territorio delle Regole d’Ampezzo, due esemplari di pino cembro verranno piantati in onore dei libri vincitori del Premio Cortina d’Ampezzo, con una targa che ricorda titolo e autore dell’opera. Il pino cembro, albero secolare, è un simbolo della Natura cortinese e al tempo stesso della persistenza della memoria. L’iniziativa L’Albero delle Parole, da un’idea originale di Alessandro Mazzucato, è realizzata in collaborazione con il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo.

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