Musica e ritmi da Est
14 Luglio 2012CIVIDALE. A poche ore dalla cerimonia di inaugurazione e dai primi quattro spettacoli che hanno proposto un compendio di eccellenze regionali e volto un primo sguardo a “Praga magica”, la ventunesima edizione di Mittelfest entra nel vivo con un programma particolarmente intenso per la giornata di domenica 15 luglio, che prevede ben sette spettacoli lungo i percorsi tematici che compongono il programma di questa edizione.
La giornata di domenica sarà inaugurata dal primo appuntamento della trilogia “Le voci del sacro”, che riunisce le tradizioni più alte del canto corale europeo, legate alla tradizione cattolica, ortodossa e protestante. Alle 11.30 la Chiesa di San Francesco ospita il Coro Polifonico di Ruda, diretto da Fabiana Noro, con il concerto “Il sacro d’Occidente”. Lux aurumque – Discanti, salmi e mottetti della tradizione musicale sacra europea, a disegnare un itinerario che vuol partire dai discanti della tradizione aquileiese (quelli contenuti nei codici di Cividale) per poi lambire il primo ‘800 italiano e austriaco (Rossini e Schubert) e immergersi senza esitazioni nel secondo ‘900 (ad esempio con Arvo Pärt) fino ad arrivare a toccare la musica del terzo millennio, con il fulgore dei cori virtuali del 42enne compositore americano Eric Whitacre.
Il programma di domenica prosegue alle 17, al Teatro Ristori, con un’anteprima nazionale, produzione Mittelfest 2012, sugli ultimi anni della vita di Osip Mandel’štam, (1891-1938), morto in un lager vicino a Vladivostok, lucida figura di anticonformista, vittima delle purghe di Stalin. “L’epigramma a Stalin”, inserito nel percorso “Profili dalla Mitteleuropa”, è scritto, diretto e interpretato da Andrea Zuccolo, affiancato in scena da Paola Bacchetti e Massimiliano Sassi. Ancora un’esclusiva Mittelfest 2012 alle 18 nella Chiesa di S. Maria dei Battuti, sempre inserito nel percorso che dà voce ad alcuni dei grandi protagonisti della cultura Mitteleuropea. Scritto nel 1975, pochi giorni dopo l’assassinio di Pasolini, “El Critolèo del corpo fracassào”, è il breve ciclo di poesie dove Biagio Marin raggiunge uno dei vertici della sua arte. Nella traduzione tedesca di Peter Waterhouse, Maria Fehringer e Riccardo Caldura i versi in dialetto gradese acquistano nuove sonorità espressive e musicali, a esaltarne la profonda matrice di pensiero. Le letture, in italiano e tedesco, saranno affidate a Tullio Svettini e Gerhard Lehner.
Alle 19.00 alla Chiesa di San Francesco uno degli appuntamenti più attesi della giornata, con la produzione in prima nazionale “Prometeo incatenato”, tragedia in musica liberamente tratta dal capolavoro di Eschilo e firmata dal Dramsam Centro Giuliano di Musica Antica sotto il coordinamento e la regia di Giuseppe Paolo Cecere. L’occasione è un invito al confronto con uno dei miti che incessantemente hanno percorso la cultura occidentale: quello di Prometeo, l’eroe che ruba il fuoco agli dei per donarlo agli uomini. L’eccezionalità è certamente riproporre il prezioso repertorio musicale della cultura greco-antica attraverso il suono di strumenti arcaici, in un’unione di musica e parola caratteristica di quella antica civiltà.
Momento clou della seconda giornata, il concerto che alle 20.00 invaderà Piazza Duomo con le sonorità e i ritmi serbi, ungheresi, macedoni, rom del polistrumentista compositore Boris Kovač, che intreccia sorprendenti composizioni contemporanee alla musica folklorica. Artista multimediale nato nelle pianure della Pannonia, Kovač sarà accompagnato da La Campanella Orchestra, anch’essa frutto delle provenienze più varie per un appuntamento imperdibile che unisce almeno 20 tradizioni musicali diverse dell’Est europeo.
Il programma prosegue con due ulteriori appuntamenti serali: alle 22.00 nel Chiostro della Chiesa di San Francesco uno dei momenti più alti con la danza di questa edizione. In “Suites Bach”, il grande danzatore e coreografo Virgilio Sieni incontra il pianista Riccardo Cecchetti attorno all’attrazione di entrambi per il compositore tedesco, per la sua portata musicale, le sue implicazioni architettoniche, spaziali, corporee. L’interpretazione che Sieni dà della musica di Bach diventa il segno di una ricerca che evita approdi semplicemente formali, e gioca invece con citazioni dal balletto, dal cinema, dalla storia dell’arte. A chiudere il programma della seconda giornata, in programma alle 23.00, al Castello Canussio “Rivedrò Cividale?”, un’esclusiva Mittelfest ancora inserita nel percorso Profili dalla Mitteleuropa. Lo spettacolo, che deve la firma al giornalista e scrittore Roberto Covaz, è tratto da “Vedrò Singapore?” di Piero Chiara e prende spunto dal legame di quest’ultimo con il Friuli, e con Cividale in particolare, dove giunse nella primavera del 1933, aiutante di cancelleria in pretura. La lettura scenica è firmata da Alessandro Marinuzzi, protagonisti Massimiliano Borghesi, Lara Komar, Omar Scala. Le musiche dal vivo sono affidate a Mocambo Swing. I costumi sono a cura di Andrea Stanisci. Alle 22.15 l’autore farà una prolusione allo spettacolo al Caffè Longobardo nella bella piazza Paolo Diacono di Cividale. Al termine dello spettacolo, intorno alla mezzanotte, Roberto Covaz terrà anche una visita guidata ai luoghi della Cividale degli anni ’30 di Piero Chiara (piazza Diacono, Foro Giulio Cesare, Pozzo di Callisto, ponte del Diavolo).