Le storie di Bepùt e Catine
21 Ottobre 2014FAGAGNA. Per il ciclo Libere di Raccontare (Serate di approfondimento per curiosare nella storia vicina e lontana) alle 20.45 a Cjase di Catine (Villalta di Fagagna) il 23 ottobre LE STORIE DI BEPÙT E CATINE – Un lungo sguardo sul passato per interrogarsi sulla ricerca della felicità e sul significato della vita. Monologo con Graziella Noacco. Accompagnamento musicale con la scuola “Amici della Musica”.
Graziella Noacco in un racconto in rima, composto a memoria e non ancora trascritto, narra la vicenda di due innamorati che, già molto avanti negli anni, ripensano alla loro giovinezza, all’inizio della loro storia d’amore. Con tenerezza e ironia, la poetessa intreccia il vissuto personale ai grandi avvenimenti della storia, ai profondi mutamenti sociali ed economici che hanno segnato il Friuli contadino degli inizi del Novecento fino alla conversione industriale del distretto della sedia. Un lungo sguardo sul passato per interrogarsi sulla ricerca della felicità e sul significato della vita.
Graziella Noacco, classe 1935, abita in una casa sulla bella collina di Gramogliano (Corno di Rosazzo), ai margini del Bosco Romagno, da cui trae ispirazione per i suoi componimenti. La sua prima raccolta “La mê vite, sclipignadis di puisiis” viene stampata nel 1988. Negli ultimi anni ha partecipato a vari concorsi letterari, aggiudicandosi, fra gli altri, il primo premio del Premio Letterario San Valentino nel 2006 e nel 2008, e il terzo premio per la poesia in friulano a Moggio Udinese nel 2007. Le poesie della signora Noacco raccontano in modo delicato e struggente le vicissitudini della vita, regalando emozioni forti che toccano i sentimenti più profondi.
Giovedì 6 novembre, RITORNO IN ETIOPIA. Ivan Paviotti, appassionato viaggiatore, propone un’altra emozionante esperienza dei suoi viaggi attraverso le culture del mondo. Videoproduzione a cura di Ivan Paviotti. Infine giovedì 27 novembre, UDINE E FRIULI “STUDÂ LA LÛS E IMPIÂ LIS STELIS” – IMMAGINI AFFETTIVE DI STAGIONI E TEMPI. Documentario a cura di Giovanna Zorzenon. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.