Islamici europei: quasi 20 milioni con cui convivere
9 Settembre 2015UDINE. La presenza islamica in Europa e in Friuli; la minaccia del terrorismo islamico; gli attentati compiuti dall’ultima organizzazione terroristica entrata in scena, il famigerato ISIS; la barbarie dello Stato islamico in Siria ed Iraq; il disegno di conquista nutrito dal leader dello Stato islamico, il califfo Abu Bakr al Baghdadi. Sono questi i temi che scandiranno il decimo incontro della rassegna letteraria “Alfa Beta: estate con gli autori”, a cura del Club UNESCO di Udine, in programma giovedì 10 settembre alle 18, nel cortile dell’osteria Ciacarade di via San Francesco 6 a Udine.
A parlarne sarà il sociologo Marco Orioles che, in una conversazione col giornalista del Messaggero Veneto Paolo Mosanghini, illustrerà i risultati di un lungo percorso di studi compiuto nel suo osservatorio all’Università di Udine. I principali spunti della discussione saranno forniti dall’ultimo libro di Orioles, “E dei figli, che ne facciamo?” (Roma, Aracne, 2015), che parte da un dato di fatto incontrovertibile: i protagonisti degli episodi terroristici più recenti (quello di Charlie Hebdo, ma anche la strage di Londra del 7 luglio 2005 e l’assassino del cineasta olandese Theo Van Gogh l’anno prima), così come dei combattimenti in corso in Siria ed Iraq, sono quasi tutti figli degli immigrati musulmani presenti in Europa, le cosiddette “seconde generazioni”. Non cittadini stranieri, dunque, ma cittadini europei, espressione della nostra società seppur legati ad una religione diversa e ad altre culture. Il paradosso su cui il libro di Orioles tenta di gettare luce è dunque lampante: a colpire le nostre città, a sognare di spargere il nostro sangue, sono ragazzi nati nel Vecchio Continente, giovani cresciuti insieme ai nostri ragazzi, con cui hanno condiviso banchi di scuola, sogni, passioni, stili di vita. Un percorso comune che però si interrompe improvvisamente, quando questi ragazzi fanno una scelta diversa, abbracciando l’ideologia della guerra santa e diventando i nostri principali nemici. Di qui una serie di interrogativi che non sfuggono a nessuno, a partire da quello suggerito dalla presenza, nel Vecchio Continente, di quasi venti milioni di cittadini di fede islamica: è possibile la convivenza?
Dopo l’incontro, sarà possibile intrattenersi con Orioles e Mosanghini per il consueto aperitivo con l’autore che sarà animato dai brani in esperanto dell’esponente del Club, Manuel Rovere.
La rassegna “Alfa Beta” si concluderà giovedì 17 settembre con un evento a sorpresa. Marco Orioles dialogherà infatti con Frederick Mario Fales, archeologo e docente dell’Università di Udine che ha operato in Siria e Mesopotamia e conosce bene il sito di Palmira, patrimonio UNESCO attualmente nelle mani dello Stato islamico che ne sta attuando la distruzione e che ha recentemente trucidato il suo custode, l’archeologo Khaled al-Asaad. Prendendo spunto dal libro di Fales, “Saccheggio in Mesopotamia” (Forum), la conversazione solleciterà a prendere atto di una situazione di assoluta gravità, dove opere dal valore inestimabile rischiano di scomparire per sempre e già sono oggetto di distruzione; una situazione che richiede immediate misure su cui tutti sono invitati a fornire un parere.