Connecting (di G. Carbone), tra romanzo e neurochirurgia

10 Novembre 2015

coperFAGAGNA. Martin Denver, ricercatore del Massachusets Institute of Technology di Boston, lavora da un anno a un progetto avveniristico: la connessione fra un piccolo apparato elettronico e le cellule nervose. Oggetto dei suoi esperimenti Gina, una femmina di scimpanzé rimasta paralizzata in seguito a un incidente. E’ questo lo scenario che fa da sfondo iniziale a “Connecting – Il fattore Amore”, romanzo di Giuseppe Carbone, presentato in diverse località friulane e recentemente a Martignacco. Pubblicato dalla  Litostil s.a.s. Corvino Edizioni (via G. A. Pilacorte, 2 Fagagna), ha avuto in questi giorni una rielaborazione grafica.

La trama riserva però diverse sorprese. Nonostante le premesse teoriche siano infatti corrette, i risultati sperati dal ricercatore non arrivano. Per qualche motivo, l’auspicata connessione non si verifica. Ma quando tutto sembra irrimediabilmente compromesso, Gina ha un’improvvisa guarigione, tanto inattesa quanto inspiegabile. Perché? E’ questa la domanda che continua a tormentare il giovane scienziato. La risposta, assolutamente sorprendente, gli arriverà da vicende surreali e apparentemente assurde.

G.E.F. CarboneGiuseppe Carbone è nato a Maniace, un piccolo paese in provincia di Catania, sui monti Nebrodi. Dopo la laurea in medicina ha lavorato in vari Ospedali del Veneto e del Friuli Venezia Giulia e, per un breve periodo, anche in Germania, ad Amburgo. Specializzato in Neurochirurgia e Chirurgia Maxillo-Facciale, è stato Primario ospedaliero in questa branca fino al 2007. Successivamente ha scelto di esercitare la Medicina di base in alcuni paesini delle Alpi Carniche, fra cui Sauris. Vive in Friuli.

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